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Scopri il trucco di Marylin Monroe per non ingrassare durante l’inverno e sfruttalo per incrementare il fatturato del tuo hotel

In questi giorni ho rallentato anche io, lo confesso.

Dopo il tour de force per completare il libro e la consueta raccolta dati per preparare il corso di novembre, negli ultimi 4-5 giorni ho cercato di distrarmi un po’.

E così mentre ero inspiaggia, domenica mi sono messo a leggere una di quelle riviste da mare (nonso dirti se fosse Chi, Novella 2000 o altro, parliamo comunque della categoria“tette, culi e copywriting”).

Fatto sta che, dopo la consueta rassegna di veline da competizione in vacanza tra Formentera e Porto Cervo, uno stupido articolo ha attirato la mia attenzione. (Sono sicuro che capita spesso anche a te).

“Scopri il trucco di Marylin Monroe per mantenere la linea durante l’inverno”.

Trascinato dal titolo, mi sono messo a leggere per scoprire che, l’iconica e burrosa attrice americana tendeva a mettere su qualche chilo, ma aveva escogitato un suo metodo per non arrivare impreparata alla prova costume (per intenderci parliamo degli anni 50 quando ancora non esistevano i personal trainer e le barrette fit).

Il trucco era moltosemplice quanto efficace per lei.

  • “Stare almeno 15 minuti al giorno in bikini anche durante l’inverno”.

Fine.

In questo modo, si autocostringeva a fare i conti coi sensi di colpa che normalmente in invernosoffocava coi maglioni di lana, insieme ai rotoli di troppo.

Ed eraspontaneamente portata a stare più attenta a tavola per compensare.

Ora, sei staipensando che tutto questo non c’entra col tuo hotel, ti capisco, ma sappi cheti sbagli.

Perché il senso di colpa è una leva POTENTISSIMA e puoi usarla a tuo vantaggio.

Hai presente quandomancano ancora diversi mesi al periodo di punta della stagione, la pigriziavince sulla paura, e finisci per NON monitorare i previsionali?

Si dai, intendoquando “di pancia” sai che hai “più o meno le stesse prenotazioni dell’annoscorso”, “forse qualcosa meno”, ma “tanto è presto per fare i conti”...

Ecco, ci siamocapiti.

  • La maggior parte degli albergatori che conosco fa controlli OCCASIONALI.

Che, se va bene,aumentano di precisione ed intensità all’avvicinarsi dei periodi di punta ealla conseguente crescita dell’ansia da prestazione.

SENZA UN METODO.

Esattamente come lamaggior parte delle persone tende a mangiare spensieratamente durante l’invernoper poi farsi prendere dalle paranoie quando viene l’ora della prova costume.

Non a caso lepalestre a maggio sono sempre piene...

Ora come puoisfruttare questa leva a tuo vantaggio?

Imposta un metodo.

  • Se il tuo hotel è annuale elabora e STAMPA un previsionale per i due mesi successivi, OGNI GIORNO.

E ogni giornoregistra le variazioni rispetto al giorno precedente.

  • Se il tuo hotel è stagionale, durante il periodo di chiusura elabora e STAMPA un previsionale per i mesi estivi (o invernali), OGNI settimana.

In questo modo avraila situazione chiara, con aggiornamenti COSTANTI.

E TI OBBLIGHERAI ad agire per aumentare i prezzi quando una data “tira”, o diminuirli e/o attivare campagne quando una data è FERMA.

Così facendo nonavrai la scusa “che è troppo presto” o la vaghezza di controlli “di pancia”.

Saprai esattamentecome stanno le cose.

Il senso di colpa vincerà sulla pigrizia e IL METODO vincerà sul pressapochismo.

Ti assicuro che questo semplice “trucco” renderà sistematiche le tue attività giornaliere e ti darà maggiore chiarezza sulle azioni da compiere, migliorando i tuoi risultati.

A parità di albergo,a parità di domanda, a parità di budget.

Ok, adesso vediamoquanti cominciano da domani e quanti aspettano di ritrovarsi col planning mezzovuoto prima di tornare a cercare questo post.

P.S. le vendite della giornata speciale di Doug vanno alla grande, sarà una figata galattica, NON MANCARE.

P.P.S. Paolo Giacometti é la prova vivente che il metodo funziona e quest’ anno ha fatto un recupero degno del miglior pantani (per la prova costume invece ci sta ancora lavorando 😜).

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7+1 strategie salvavita da usare SUBITO per evitare di affondare nella palude del last minute

Ok, mentre scrivo il calendario segna 19 giugno.Da adesso non si scherza più.“Veramente Gian Marco, io è da ottobre che mi faccio il mazzo.”Certo, regolare ma ora entriamo nella ZONA ROSSA della stagione estiva.L’80% degli albergatori stagionali nei prossimi 60 giorni si giocano almeno il 60% del fatturato.Vietato sbagliare.E ovviamente, come é naturale che sia, non cresce “solo” la posta in palio.Cresce anche l’ansia da prestazione.E cosi, non passa giorno senza che riceva una chiamata, un messaggio su WhatsApp, una nota vocale, una mail o un messaggio su Facebook (o anche tutte le cose della lista

) con un grido d’allarme legato ad invenduto imminente e/o cancellazioni.Anche qui, tutto normale.Certo, capisco che sia un disturbo psicologico, o meglio, una “rottura di palle” ma non è niente di nuovo rispetto a ciò che accade TUTTI gli anni in questo periodo.Perché?Semplice.Perché arrivati a questo punto della stagione i “fanfaroni” che hanno sbagliato le tariffe, si accorgono che se non si danno una mossa non riescono a pagare affitti o mutui e puntualmente...SBRAGANO le tariffe.Tradotto?Gli Albergatori Pro che hanno giocato d’anticipo e si apprestavano ad esplorare le vette di tariffe mai pronunciate, si trovano invece di fronte ad una specie di palude.Il punto è che essendo pronti per fare “alpinismo”... non sono attrezzati per la palude.Vediamo cosa succede nel dettaglio?!Dapprima le prenotazioni rallentano.Poi si BLOCCANO.Poi addirittura iniziano ad arrivare CANCELLAZIONI (di clienti a cui booking o tripadvisor hanno notificato che le tariffe stanno scendendo nella destinazione prenotata)E qui scatta il PANICO.Solo che quando sei in una palude più ti agiti più sprofondi.Quindi adesso smettila di urlare e di contorcerti.E preparati ad afferrare “la corda” che sto per lanciarti.Vediamo insieme le 7 + 1 una strategie per recuperare l’invenduto della prossima settimana.1. Offerta prolunga soggiorno: sicuramente in questa settimana avrai delle camere camere occupate, giusto?Bene, allora provvedi a stampare una lettera di vendita, scritta secondi i dettami del copywriting, e falla trovare in camera ai clienti in odore di check-out.La lettera deve contenere un’offerta irresistibile con BONUS e SCONTO per invitare il cliente a prolungare il soggiorno (quanto sconto? Quanto serve, tanto a booking dai il 18%, giusto?).Occhio però.Non puoi fargliela trovare un giorno prima di partire.Dagli modo di organizzarsi.2. Remarketing web specifico su chi ha richiesto un preventivo per quella settimana.Per questo ti serve la tua web agency.L’obiettivo é “rincorrere” tutti i clienti che hanno richiesto un preventivo per la settimana in questione in modo MASSIVO (niente tirchierie sul budget, stai per affondare ricordi?).In pratica vanno esportate dal CRM tutte le email dei clienti che hanno chiesto un’offerta specifica, date in pasto a Facebook e mostrato loro la stessa offerta IRRESISTIBILE di cui sopra.3. Anche qui ti serve la tua web agency.Devi fare partire una campagna Pay Per Click con offerta last minute e investire tutto il budget che puoi in base al margine che hai sulle camere invendute (questi conti devi saperli fare tu, altrimenti hai sbagliato nell’ordine lavoro e soprattutto gruppo).4. Hai presente quel tuo bel sito sofisticato che hai progettato con tanta ricerca in inverno davanti al caldo del camino scoppiettante?Bene, DIMENTICATELO.Ora dovrai STUPRARLO con un grezzissimo BANNER, da mettere in bell’evidenza in homepage, che rimandi all’offerta per la settimana incriminata!D’altronde se stai per affondare non ti preoccupi di sporcare la camicia, giusto?5. Ricontattare telefonicamente chi ha chiesto preventivo per periodo specifico.Qui si tratta di mettere al lavoro tutta la forza vendita per richiamare ogni SINGOLO CLIENTE che ha chiesto un preventivo per il periodo incriminato informandolo che c’è stata una cancellazione imprevista e che, come di consueto, state provvedendo a richiamare i clienti in waiting list (perché sì, dovresti averne una).6. Dirottare richieste per periodi futuri sulla settimana debole specificando la convenienza dell’offerta last minute.Questa si capisce senza spiegare, fai il bravo.7. Newsletter: ora va inviata una bella newsletter a TUTTA la lista contatti per promuovere l’offerta last minute specificando il discorso cancellazioni e facendo leva sulla SCARSISSIMA disponibilità (oggetto: ultime DUE camere disponibili).Ok, in teoria ce n'è già abbastanza per raddrizzare la baracca.Si perché, guardiamoci negli occhi, se hai più del 10% di camere da vendere per la prossima settimana non é colpa dei competitor “fanfaroni”.Il problema è TUO.Detto questo, ho un ultimo coniglio che saltella nel mio cilindro.Overbooking altri hotel.Si, hai capito bene.Quando ho iniziato a lavorare in Holiday Inn nel lontano 2003, uno dei miei compiti da “burba” era chiamare OGNI mattina gli hotel competitor per chiedere e comunicare la disponibilità.Così se un hotel nei paraggi é al completo sa che può contare su di te per dirottare l’overbooking (e gli risolvi un problema).Ok, ora é tutto chiaro?Si?!E allora cosa ci fai ancora qui a leggere?!Metti mi piace, condividi, staccati dal blog e torna a lavorare!P.S. già che sei rimasto, fa un ultimo sforzo, cosi evitiamo di trovarci l’anno prossimo di sti tempi al punto di partenza...Clicca qui:https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro/

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Gestione del last minute nei periodi di picco: strategia e strumenti

Ok, ne prendo atto.

La diretta dell'altro giorno ha scatenato un discreto polverone e in questi giorni ho ricevuto una decina di messaggi privati, con richieste di consiglio riguardo la gestione del last minute.

Così, ho deciso di fare un post per rispondere a tutti, per spiegare la mia visione delle cose e darti un suggerimento PRATICO per gestire il last minute nei prossimi 10 giorni, e nei periodi di punta in generale.

✅Premessa 1.

Il Revenue Management,per come lo conoscevamo fino al 2016, si basava sul principio secondo il qualele tariffe vanno alzate in maniera progressiva fino ad avvicinarsi alla data delcheck-in.

In quest'ottica, la tariffazione di partenza deve essere attrattiva (con tariffe finalizzate a convertire l'invenduto dell'anno precedente) e, in seguito, i prezzi devono crescere in maniera progressiva in funzione della domanda, per arrivare alla rack rate nella finestra tra 7 e 0 giorni alla data (chiaramente la finestra può variare secondo la distanza ATTIVA alla data della destinazione di riferimento ma questa è troppo complessa da spiegare qui, ti tocca STUDIARE).

✅Premessa 2.

Il fenomeno del lastminute è nettamente più incisivo e quindi da considerare, là dove si vende inB&B con indice medio di soggiorno 1-2 notti.

✅Premessa 3.

Le dinamiche cheandrò a descrivere si sono presentate timidamente nel 2016, il trend è statopiù netto nel 2017, ed è completamente degenerato nella difficile estate 2018.

🌍Scenario

Attualmente, a causa del diffondersi di strumenti come Pruvo le cui funzionalità sono state immediatamente replicate da Booking e Tripadvisor, per gli utenti è molto più semplice scoprire quando le tariffe scendono nella destinazione dove hanno prenotato.

In pratica, stando comodamente seduti sul divano, ricevono una mail che li avvisa che le tariffe a [Nome destinazione che hanno prenotato] stanno scendendo per la data di prenotazione.

Motivo per il quale, in concomitanza dei momenti di picco del prezzo, le CANCELLAZIONI sono cresciute nella misura del doppio rispetto all'anno scorso.

Detto questo, aprescindere dagli strumenti, questa strana estate, a causa di una serie difattori, ha creato una tendenza per la quale l'occupazione, anche quando vicinaal 100%, si é ottenuta con grande sforzo e prenotazioni “sudate” finoall'ultimo giorno.

Così, l'ansia,comprensibilissima, degli albergatori si è sommata ai fattori di cui sopra,generando come risultato un anomalo decremento delle tariffe a 2-3 giorni dalladata.

Per farti un esempio a Rimini non è raro analizzare un competitor set di 4-5 hotel a tre-quattro stelle e scoprire che le tariffe scendono anche di 40-50 € nei 3 giorni precedenti la data (diminuzioni da 90 a 49 € sono preoccupantemente all'ordine del giorno).

👨‍🎓TESI

Al di là della stagione complicata, e di una domanda balbettante, io resto fortemente convinto che questo fenomeno sia un SUICIDIO commerciale che ha come risultato, NON l'incremento sperato delle room night e del fatturato di destinazione, ma semplicemente una guerra FRATRICIDA che porta le stesse prenotazioni ad un prezzo più basso IMPOVERENDO LA DESTINAZIONE.

Più che alla "guerra dei poveri" come spesso viene definita, la mia idea é che siamo di fronte alla "guerra degli ignoranti" che, presi dal panico, fanno cose a caso danneggiando anche chi lavora in maniera corretta.

⛔️OBIEZIONE

"Eh ma se i clienti si mettono a prenotare sotto data noi cosa dovremmo fare? Dobbiamo adeguarci"

❗️CONFUTAZIONE

È evidente che ilcomportamento dei clienti CAMBIA anche in funzione del contesto in cui vivono.

E se tutti gli alberghi "sbragano le tariffe" sotto data, per gli utenti sarà sempre più normale e conveniente aspettare l'ultimo giorno per prenotare, specialmente in un'estate dove la probabilità di “trovare pieno” è INFERIORE alla probabilità di spendere meno (gli articoli che condividete sulla crisi li leggono anche i clienti).

D’altra parte, tu non faresti lo stesso?

🧐SUGGERIMENTO

Se sei un Albergatore Pro, il tuo hotel ha un’identità precisa, la tua politica di revenue ha un senso e la tua reputazione è superiore a 8.5, NON scendere a compromessi.

Aspetta che la tempesta passi, limitando i danni con una tariffa più alta della media, a fronte magari di un paio di room night in meno (sei arrivato con più di 5-6 camere da vendere sotto data, hai altri problemi).

"Ok, ma se i miei competitor sbragano cosa devo fare?"

Certamente non puoiignorarli.

Al contrario, ti consiglio di compilare e stampare un file ogni mattina con le tariffe dei tuoi competitor per i prossimi 4-5 giorni.

E intervenire nelle date dove la retta media di destinazione scende brutalmente.

Certo, non deviscendere di 50 € da un giorno all'altro.

Personalmenteconsidero sensato, ed ho riscontrato essere efficace, uno sconto del 10-15%rispetto alla tariffa precedente.

👨‍🚒 APPLICAZIONE

Mentre consigliavo un cliente, mi sono reso conto che esiste una funzione di booking.com, che personalmente davo per scontata, ma che oggettivamente non tutti conoscono, che può esserti particolarmente utile nei prossimi 10-15 giorni (e in generale nei periodi di alta stagione in cui si verifica il fenomeno del last minute sistematicamente).

In pratica, dalla tua extranet, nella sezione promozioni, puoi impostare una promozione personalizzata che ti permette di programmare uno sconto predefinito che entra in funzione in AUTOMATICO da una certa data (1-2 giorni prima dell'arrivo) o da un certo orario del giorno stesso di arrivo (dalle 18.00).

Questa funzione, oltre ad essere particolarmente efficace per contrastare le eventuali dimenticanze in un periodo in cui le cose da fare sono MILLE, ti permette di combattere l'emotività che rischia di portarti ad abbassare TROPPO rispetto al prezzo precedente (perdendo soldi e credibilità con i clienti che hanno prenotato a prezzo più alto).

P.S. Usa la funzione responsabilmente.

P.P.S. Se invece se rimasto con più di 5-6 camere da vendere sotto data, l'unico rimedio è una STRATEGIA completa che parte con MESI d'anticipo e considera TUTTI I FATTORI.

Come dici? Tiinteressa?

Unisciti a noi al corso di novembre. 😉

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Scopri perché i post organici (gratuiti) su Facebook non ti servono a NIENTE, e quelli sponsorizzati servono solo a farti passare per fesso con il vecchio trucco dei venditori di cartelloni stradali

Tieni gli occhi bene aperti perché oggi ti svelo un piccolo-grande trucco di magia.

Hai presente il numero del mago che mette l’assistente in una scatola, la sega in due e, non si capisce come, alla fine lei salta fuori bella-bella tutta intera?

Seguimi, oggi ti porto dentro la scatola.

Ovviamente però parliamo di hotel.

E di Facebook.

E mettiamo in chiaro alcune cose.

Facebook é un (social) media a pagamento.

Te ne sarai accorto.

Ogni 10 post tra Juve, politica e gatti, uno è SPONSORIZZATO.

Cioè pubblicitario.

Cioè un post per il quale l’autore/gestore della pagina HA PAGATO.

Perché?

Perché ormai l’algoritmo ha reso difficile, praticamente impossibile, raggiungere un numero sufficiente di utenti (persone) con un post GRATUITO (organico)

“Ma cosa dici Gian Marco con il mio ultimo post ho preso 22 like”

Parliamo di statistiche?

Un post GRATUITO (organico) raggiunge mediamente il 6% dei tuoi amici/follower

Tradotto: se hai 100 amici/follower, Facebook, in media, mostra il tuo post a SEI DI LORO.

E attenzione che ho detto MOSTRA.

Che significa che NOVANTAQUATTRO TUOI AMICI su 100 NON LO VEDONO NEMMENO.

Ora capisci cosa si intende quando si dice che Facebook NON è un media gratuito?

Significa che per raggiungere gli utenti DEVI PAGARE.

Semplice, chiaro, Recoaro (a proposito di messaggi che restano).

Cosi abbiamo capito anche la massima:

“Se non paghi, il prodotto sei tu” (a proposito della formazione “gratuita”).

In pratica quando usi Facebook come semplice utente, Facebook “ti sta vendendo” a chi vuole venderti roba.

Ora bene o male, chi più, chi meno, questo concetto sembra essere arrivato più o meno a tutti.

Ed è qui che entrano in azione i social media sciacalli.

Che fanno leva su questa nuova consapevolezza per incentivare gli “investimenti” (e strappare una commissione)

In pratica il discorso non fa una piega…

“Aggratis non raggiungi più nessuno, quindi sul prossimo post bisogna che ci buttiamo 100 €”

E in effetti…

Buttati i primi 100 euro Facebook, ecco arrivare puntuali:

⭕ Migliaia di views

⭕ Decine di like

⭕ Qualche condivisione

“Ma allora è vero! Va che roba con solo 100 €…”

Ah si, e quante prenotazioni?

Ecco.

Ora sai chi ha inventato questo trucco?

L’hanno inventato i venditori degli annunci pubblicitari sui cartelloni stradali.

Ma prima di svelarti il trucco, lascia che ti faccia un paio di domande…

Chi ha messo il like alla tua pagina?

Sul serio, siamo tra amici, diciamoci la verità.

Te lo dico io?

L’hanno messo:

==> Clienti che ti conoscono già e hanno già soggiornato (e avresti potuto contattare gratis via mail)

==> Parenti, amici e fornitori compiacenti

==> Gestori e dipendenti di hotel competitor che vi spiano su internet

Ci ho preso?

Chiaro, se voglio parlarti di trucchi di magia, devo prima dimostrarti di essere un mago ✨

Ora sai a chi ha mostrato Facebook quegli annunci con i tuoi 100 €?

Si dai, lo sai.

Quello che non sai é come si fa a vendere gli annunci sui cartelloni.

Ma si da il caso che io ho un amico che lo faceva e adesso te lo racconto…

Perché in realtà vendere spazi pubblicitari sui cartelloni é tutt’altro che facile.

Perché gli spazi sono tanti, la visibilità è limitata e i risultati NON sono misurabili.

Pensa bene a queste 3 caratteristiche e vedi se sono familiari ai post sponsorizzati sul nostro amico blu..

Quindi?

Quindi come fare a convincere un imprenditore locale a investire le sue scarse risorse su uno strumento cosi limitato?

Serve un trucco, appunto.

Un trucco quanto semplice quanto banale.

Far leva sulla VANITÀ.

Perché, da Icaro in poi, ognuno di noi ama specchiarsi nelle proprie conquiste e nei propri risultati.

E c’é solo una cosa che un imprenditore desidera di più rispetto a “nuovi clienti”.

Ed è far sapere a tutti quanto è bravo a cercarli e trovarli.

E cosi, gli scaltri venditori di cartelloni iniziano sempre con un paio di annunci di prova.

Ma prima di farlo indagano. E scoprono “dove abita l’imprenditore”.

“Come dove abita, che je frega?”

Un attimo di pazienza prego, rullo di tamburi..

Perché una volta capito dove abita l’imprenditore (tra informatori e pagine bianche non è una ricerca difficile) gli annunci vengono piazzati CASUALMENTE proprio nel tragitto tra casa dell’imprenditore e ufficio.

In modo che parenti, vicini e dipendenti possano in breve fargli notare (e fargli i complimenti) per la nuova pubblicità…

Ora capisci dove sta il trucco?

Facebook e i social media manager ti trattano come un fesso.

E tu paghi.

Non per ottenere risultati.

Ma per appagare la tua vanità.

E ti sta anche un po’ bene aggiungo.

Come dici?

Vuoi sapere come si deve impostare su Facebook un annuncio che funziona?!

Te lo dico nella prossima puntata


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Gli hotel, l’unitá di misura della sconfitta e l’occhio della tigre dell’Albergatore Pro

A volte mi fermo a pensare a quali sono le caratteristiche che accomunano gli albergatori più vincenti che conosco.

Ormai ti ho detto mille volte quanto é importante studiare il target con cui desideri lavorare e io stesso investo parecchio tempo a fare questo tipo di analisi.

Il bello é che lo faccio sia consapevolmente, con un documento word davanti, sia inconsapevolmente mentre sono preso a fare altro.

In pratica a volte sono talmente “nel flusso”, che mi capita di pensare ad Albergatore Pro mentre mangio, mentre faccio la doccia o mentre guido in autostrada.

E di solito è proprio in questi momenti che mi vengono le idee migliori (chi ha detto che “nessuna grande idea è nata in un sala riunioni”? Adesso non mi viene, comunque é MOLTO vero).

Fatto sta che quello che faccio, e che dovresti fare anche tu, é vivisezionare mentalmente l’identikit dei clienti con cui mi piace di più lavorare e che sono più soddisfatti dei miei servizi.

Lo scopo del gioco é stilare una sorta di “perizia psicologica” della persona in questione e fissarmela nella mente in modo da poter riconoscere più facilmente i potenziali clienti ideali che incontrerò in futuro e allo stesso tempo squalificare e allontanare quelli con cui non voglio lavorare.

E non immagini nemmeno quanto questa attività sia PREZIOSA per decidere cosa comunicare nei prossimi post, nelle prossime mail e in ogni altra occasione…

Perché ovviamente, più hai chiaro a chi ti rivolgi, quali sono i suoi interessi, cosa lo entusiasma e cosa lo fa incazzare, più é semplice trovare il linguaggio giusto.

Detto questo, quello di gestire l’hotel é un lavoro particolare, a tratti unico.

Perché, come pochissimi altri, ha una precisa unità di misura della VITTORIA, cosa che molti altri business non hanno.

E il bello è che questa unità di misura é COSTANTE E GIORNALIERA.

Facciamo qualche esempio.

Mettiamo che tu faccia il barbiere…

Come fai a stabilire se oggi hai fatto IL MASSIMO?

Ok, hai fatto dieci tagli, ma lavorando un’ora in più potevi farne 12, giusto?

Ok, i clienti sono contenti sul momento, ma se poi vanno a casa e il taglio non piace?

Un casino.

Mettiamo allora che tu faccia l’avvocato…

Sei un professionista stimato e ben retribuito.

Oggi hai avuto un’idea geniale per preparare la difesa di un tuo cliente ma la causa vedrà la sua sentenza tra 5-6 anni…quindi puoi essere orgoglioso.

Ma effettivamente NON SAI se tutto andrà come hai previsto.

Mettiamo invece che tu abbia un’azienda di servizi o di consulenza…

Quanti progetti hai venduto oggi? 6? 7? Avresti potuto venderne di più? Certo che si.

E poi chissà quando sarai in grado di erogare il servizio, chissà quanto tempo sara necessario per consentire al cliente di raggiungere il risultato sperato..

Ok, ci siamo capiti.

Quindi ora torniamo a parlare di hotel.

Ognuno di voi ha un numero di camere preciso e LIMITATO da vendere OGNI GIORNO.

Un numero di persone prestabilito che sei in grado di ospitare senza problemi.

Quindi concettualmente il risultato MASSIMO, cioè la VITTORIA, coincide con UN NUMERO.

Hai 50 camere, e se le vendi tutte e 50 SEI SICURO che, per oggi, hai fatto il MASSIMO.

Non é bellissima la sensazione di potersi specchiare in un numero?

Certo che si, e se sei un minimo narcisista, e sappiamo tutti e due che se fai questo mestiere lo sei, conosci perfettamente il luccichio che ti brilla negli occhi quando chiudi la giornata con il planning PIENO.

Senza buchi bianchi.

Che poi è la stessa sensazione che prova un velocista quando taglia il traguardo, o un calciatore quando calcia in porta e vede gonfiarsi la rete.

Ma cosi é troppo facile.

Perché a TUTTI piace vincere.

E NON é questa la caratteristica dei vincenti.

Sai qual é invece la caratteristica che accomuna i VERI Albergatori Pro?

É il rapporto con le camere LIBERE.

Perché?

Semplice, perché i Veri Albergatori Pro vivono le camere libere come una SCONFITTA.

LE ODIANO.

Parliamoci chiaro.

Ci sono albergatori che con il 90% di occupazione sono soddisfatti e non c’è niente di male.

In fondo, se hai 63 camere occupate su 70, hai fatto il tuo dovere.

Ma i VERI Albergatori Pro considerano il numero delle camere libere come l’unità di misura della SCONFITTA.

E siccome come tutti i vincenti ODIANO PERDERE, quando vedono quel numero, gli SCATTA L’OCCHIO DELLA TIGRE.

E accedono a tutto il loro potenziale di energie ed inventiva per ridurlo fino allo ZERO.

E se non ce la fanno, soffrono e sono attanagliati da un misto di rabbia e frustrazione che li porterà il giorno dopo ad avere ancora più “garra” per la nuova battaglia.

Fino a quando quel numero non tornerà di nuovo a zero, portandosi dietro quella piacevole sensazione (fino al mattino seguente).

E cosi ogni giorno.

In una continua roulette di numeri che si rincorrono, generando una continua alternanza di sconfitte mal digerite e vittorie presto dimenticate.

E tu? Da che parte stai?

Ti accontenti del 80%?

O anche tu ODI quelle maledette caselle bianche?

Se hai scelto la prima opzione, sappi che ti invidio. Ti aspetta una vita serena di accettazione del risultato e riflessioni zen.

Se invece hai scelto la seconda opzione, ti do il benvenuto nel clan dei condannati…alla VITTORIA.

Ci vediamo a novembre 😉

https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro/

P.P.S. Sai qual è un’altra caratteristica che accomuna i CAMPIONI?

É la capacità di alzare il livello delle performance nei momenti DECISIVI.

Eh niente. Oggi è sabato. Domani é luglio.

Fammi vedere che ti meriti quell’attestato che hai in ufficio. 😉


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Nuovo Logo Albergatore Pro - Scelta e significato

Ragazzi ci siamo.

Dopo mesi di studio e lavorazione, habemus logo.

Ma prima di spiegarvelo, mi fa piacere fare qualche riflessione insieme a te.

Sono passati TRE anni da quella sera di agosto quando io e Daniele, davanti ad un hamburger, sceglievamo il nome del gruppo che oggi tutti voi conoscete.

All'epoca il panorama dei gruppi Facebook per hotel era davvero DESOLANTE.

Un paio di grandi calderoni confusionari dove trovava spazio qualche consiglio utile tra centinaia di pettegolezzi, critiche ai clienti, lamentele e reciproco scambio di frustrazione tra membri.

In una parola sola: MEDIOCRITÀ.

Che poi é in assoluto la cosa che schifo di più al mondo.

Ma non era “solo” questo il problema.

Infatti, essendo queste “stanze” cosi eterogenee e variamente popolate, i pochi albergatori appassionati che cercavano spunti e condividevano idee si prendevano dei “capoccioni” da una mandria di mestieranti disillusi che preferivano confrontarsi su quanto puzza l’alito dei coreani al check-out (che per carità puzzare puzza l ho “testato” personalmente)

Nel frattempo decine di consulenti “scappati di casa” continuavano a spammare col mitragliatore i loro post sconclusionati sugli stessi gruppi e tutte le altre pagine “a tema” esattamente come una prostituta batte, a tappeto, tutti i viali di una città in cerca di clienti.

Male, male.

Poi siamo arrivati noi.

Con la nostra squadra di Professionisti e Amici.

E la nostra base fan, figlia dei nostri blog.

Abbiamo inaugurato l’era di “UN POST AL GIORNO” quando prima (e anche adesso là fuori), chi ne faceva uno a settimana, passava per essere un campione di continuità.

Poi sono arrivate le dirette.

Ore e ore di contenuti gratuiti su vari temi, con professionisti che normalmente si fanno pagare centinaia di euro l’ora per condividere quel genere di informazioni.

Ricordo ancora la prima volta in video un paio d’anni fa.

Quando ancora NESSUN gruppo le faceva.

E sorrido ora che le fanno TUTTI.

Dirette, interviste doppie, triple, a quattro, a cinque e a sei.

Più che webinar sono gangbang ormai.

E va bene cosi.

Il livello sta crescendo, ed é sempre stato questo il nostro obiettivo.

Me c'è di più.

Perché al netto dei corsi, delle risorse gratuite, dei contenuti giornalieri, delle risposte immediate ad ogni genere richiesta, c'é una cosa che NESSUN gruppo ci potrà copiare.

Albergatore Pro é una COMMUNITY.

VERA.

Un gruppo di professionisti da ogni angolo d’Italia che si incontrano ogni giorno per confrontarsi sul nostro mestiere, che poi é la nostra più GRANDE PASSIONE.

Sconosciuti che si sono incontrati qua per caso, sono diventati “amici” su Facebook, si sono conosciuti dal vivo ai corsi, e sono diventati AMICI nel mondo REALE.

Ogni giorno qua sopra, qualcuno trova un collaboratore, un socio, un proprietario da cui affittare, un gestore a cui affidare la propria struttura.

E sai perché succede tutto questo?

Perché siamo riusciti nel nostro intento più GRANDE.

Riunire persone che si, fanno lo stesso mestiere.

Si, hanno la stessa passione.

Ma soprattutto hanno la STESSA VISIONE.

Che è la voglia di fare le cose AL MEGLIO.

PUNTANDO ALL'ECCELLENZA.

Ed è per questo che le interazioni vengono semplici e ognuno di noi, ognuno di voi, usando la “password” Albergatore Pro può sentirsi a casa in ogni regione d’Italia.

Va beh, ormai del logo mi stavo quasi dimenticando.

Aggiungo soltanto che, nei giorni in cui il nuovo ministro del turismo “vuole organizzare una riclassificazione degli alberghi e rivedere le stelle delle nostre strutture alberghiere...”.

Io come spesso accade, ti dico che NON é questo il punto.

Perché va bene ristrutturare e ammodernare gli alberghi.

VA FATTO.

Ma in un’epoca dove tutto cambia alla velocità di un click, non sono gli edifici a fare la differenza.

Sono LE PERSONE.

Siamo noi.

SEI TU.

E anche se tecnicamente Albergatore Pro é “un’azienda che vende ad altre aziende” alla fine saremo sempre io e Daniele che parliamo con Paolo Giacometti, Massimiliano Gastaldi, Sante D'oronzo, Sarah Tomasello, Melita Teverini, Cristina Rore, Pino Decarlo, Helen Loiacono e tutti gli altri.

Perché ogni giorno, là fuori, vedo Albergatori Pro prendere strutture disagiate, in crisi, in difficoltà “che non hanno mai lavorato”, e lì vedo fare MAGIE.

Lì vedo disboscare siepi, creare giardini, ristrutturare le camere con ante degli armadi dell’Ikea (giuro!), lucidare pavimenti, rifare i siti, impostare i prezzi e riverniciare le pareti di una piscina.

Lì vedo prendere un rudere e trasformarlo.

Ogni giorno. Davanti ai miei occhi.

Ed ecco perché, il logo che abbiamo scelto, contiene un semplice ma POTENTISSIMO messaggio.

Non é l’albergo che fa l’albergatore.

Non sono le stelle.

Sei tu la stella aggiunta del tuo hotel!

Tu che sei un Albergatore Pro

P.S. donne del gruppo vi amiamo tutte.

Abbiamo scelto un uomo perché sappiamo benissimo che avete PIU' PALLE di noi e non c'è pericolo che vi sentiate discriminate.

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Come impostare una strategia CHE FUNZIONA per ottenere risultati su Facebook senza farsi fregare dagli sciacalli del web

Eccoci qua, pronti per la seconda puntata.

Nel post di ieri abbiamo capito quanto NON ha senso investire tempo ed energie per produrre e condividere contenuti organici (gratuiti) su Facebook, data la scarsa visibilità che l’algoritmo concede alle attività che non portano soldi in cassa al gigante blu.

Poi abbiamo anche visto come molti post sponsorizzati NON portano risultati, se non quello di gonfiare l’ego dell’imprenditore che li vede scorrere in bacheca.

Ok, ma quindi Facebook per gli hotel non funziona?

Assolutamente no, chi hai mai detto questo?

Funziona eccome.

Solo che negli anni è diventato uno strumento talmente vasto e complesso, che per usarne le funzionalità occorre una professionalità specifica e un aggiornamento costante alle novità.

Che sono giornaliere.

Tradotto: servono professionisti super preparati che OGNI giorno lavorano per loro stessi e per i loro clienti, preferibilmente (per noi) alberghi.

La asciugo un attimo.

Gente che lavora tutti giorni su Facebook per promuovere hotel.

Non il cugino smanettone.

Non quello che segue i social per lavanderie, macellerie e un’azienda che vende pianoforti.

E no, nemmeno il consulente tuttologo che “mi segue un po’ Facebook, un po’ di revenue e mi ha disegnato il logo”.

Ok, fino qui ci siamo messi in pari.

Ma quindi, come si investe nella maniera corretta su Facebook?

Ora, premessa. Non sono un tecnico, né un esperto di Facebook.

Ne ti seguirò MAI Facebook.

Ma sono abbastanza appassionato di tutto quello che riguarda gli hotel per approfondire le dinamiche principali fino al punto di capirne i meccanismi e poter dare un parere consapevole a chi me lo chiede.

Ok, veniamo al dunque.

Facebook vuole i soldi.

E noi vogliamo i clienti.

Quindi allo stato attuale possiamo dire che lui ha i nostri (futuri) clienti, e noi abbiamo i suoi (futuri) soldi.

Ma, anche volendo spendere 1.000 € al giorno da DOMANI, non è detto che NOI otterremmo ciò che serve.

Perché per ottenere i risultati serve una strategia (pare che adesso vada di moda chiamarla funnel).

E di seguito ti elenco i passi principali.

Premessa.

Dobbiamo strutturare le nostre campagne come attività di un cecchino di precisione.

Quindi prima di sparare dobbiamo appunto prendere la mira.

Per farlo serve installare un pixel sul sito ufficiale dell’hotel.

Cos’è un pixel?

Definizione scientifica:

È un “coso” che registra i movimenti di chi naviga sul sito.

A cosa serve?

Serve per permetterci di raccogliere dati.

Più precisi possibili.

Infatti, una volta installato, lasceremo lavorare questo pixel per qualche mese.

Luca Fronzoni dice che in questo modo lo stiamo “allenando”.

E se lo dice lui ci credo. Sulla fiducia.

L’obiettivo finale di questa attività è poter poi dare delle istruzioni precise al nostro pixel.

Quindi gli chiederemo cose tipo.

⭕️ Fammi vedere tutti gli utenti che hanno visitato il sito.

⭕️ Adesso fammi vedere tutti quelli che ci hanno trascorso almeno 50 secondi.

⭕️ Adesso fammi vedere quelli che hanno guardato la pagina delle suite per almeno 10 secondi.

⭕️ Adesso fammi vedere quelli che si sono guardati QUEL video della spa.

⭕️ Adesso fammi vedere quelli che l’hanno guardato per almeno 15 secondi.

E lui, da bravo, ci restituirà N liste con i dati richiesti.

Ora cosa ci facciamo con questi dati?

Semplice, li diamo in pasto al gigante blu.

E gli diciamo:

⭕️ Mostra questo annuncio generico con offerta a tempo e codice sconto a tutti quelli che hanno visitato il sito per almeno 50 secondi.

⭕️ Mostra annuncio SPECIFICO con pacchetto Spa a tutti quelli che hanno guardato il video sulla spa per almeno 15 secondi (ecco a cosa servono anche i video).

⭕️ Mostra un’offerta ad hoc per la suite a chi ha trascorso 15 secondi sulla pagina della suite.

E questo serve solo per lavorare sui NOSTRI potenziali clienti.

Poi viene la mia fase preferita.

Perché prenderemo l’intera lista dei visitatori del sito e chiederemo a Facebook.

Adesso trovamene altri “uguali”.

Tecnicamente sta roba si chiama “look a like”.

In pratica il cervellone prende la lista e la scandaglia per capire:

✅ Quanti anni hanno le persone che visitano il nostro sito

✅ A quali altre pagine hanno messo mi piace

✅ Che scarpe comprano

✅ Che macchina guidano

✅ In che tipo di ristoranti mangiano

✅✅✅ In che hotel hanno soggiornato

(Facebook SA TUTTO).

Alla fine della ricerca Facebook avrà fatto una proiezione della nostra lista creandone un’altra, MOLTO PIÙ GRANDE, fatta di persone con le stesse caratteristiche.

Un bel PACCONE di potenziali clienti in target a cui far vedere i gli annunci.

Ora, in materia siamo tra ignoranti.

E per fare questa roba servono professionisti qualificati che, giustamente, vogliono essere pagati.

Ma secondo te.

Un’attività fatta in questo modo, darà più o meno risultati dei 100 euro buttati sulla lista di parenti amici e fornitori?

Ecco.

Chiaramente, farlo-non farlo, investire-non investire, è scelta TUA.

Ma almeno adesso sai come funziona e hai le armi per difenderti da chi vuole approfittarsi del fatto che fai un altro mestiere.

P.S. se ti è piaciuto il post condividilo coi tuoi amici albergatori e aiutaci ad “estinguere” i mangiapane a tradimento

P.P.S. Se ti é piaciuto moltissimo e ne vuoi ancora, unisci a noi al corso di novembre.

Ti prometto che alla fine dei due giorni ci ringrazierai ancora di più.

https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro/


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GDPR - Responsabilità e misure di sicurezza

Il fatidico 25 è arrivato e, come ogni altra data nella storia, è passato e il mondo è andato avanti.

Ma, dato che continuate a chiederlo in tanti, faccio un breve riepilogo su quelle che sono le responsabilità di un albergatore in materia GDPR e quali sono le misure di sicurezza necessarie per proteggere i dati in formato digitale.

Sei pronto? Partiamo.

Quali sono le responsabilità per i gestori di un hotel?

Il gestore dell’hotel (Data Controller) è colui che gestisce i dati degli ospiti: è sua responsabilità garantirne la riservatezza ed agire nel rispetto della GDPR attivando all’interno del software tutte le configurazioni che permettono una corretta gestione dei dati dei propri ospiti/clienti.

Il management dell’azienda deve inoltre poter dimostrare di aver adottato tutte le misure tecniche ed organizzative necessarie per essere in linea con i principi del nuovo regolamento.

Quali sono le responsabilità del produttore del software?

Il fornitore del software è invece il Data Processor, l’azienda che fornisce il gestionale, strumento con il quale i dati vengono raccolti e trattati.

La normativa impone che il software sia conforme al GDPR “by design” e “by default”, ovvero che nella fase della progettazione tenga conto delle nuove norme sulla privacy.

Di seguito sono elencati gli accorgimenti che l’azienda hotel dovrebbe attuare per poter adeguarsi alla normativa

1. Rivolgersi ad un consulente legale o ad un esperto in materia di privacy per un’analisi dei dati che vengono trattati all'interno dell’azienda e degli accessi forniti ai diversi operatori, garantendo sicurezza e controllo.

2. Affidare l’analisi dell’infrastruttura informatica (server, computer, sistemi operativi, antivirus, firewall, cloud) a un tecnico o consulente hardware, che garantisca la sicurezza del sistema informatico dell’azienda.

Ad esempio, il sistema operativo adottato, dovrebbe aggiornarsi periodicamente per essere in linea con le normative del GDPR, in caso contrario l’azienda può essere soggetta a sanzioni perché non possiede un sistema informatico a norma.

3. Definire insieme al consulente legale il periodo di conservazione dei dati dei clienti da inserire all'interno del proprio gestionale.

4. Predisporre informative chiare e richieste di consenso in linea con il GDPR, per poter dimostrare di aver ricevuto un consenso esplicito da parte del titolare dei dati.

5. Fornire un’adeguata formazione al personale sul GDPR, per garantire che le istruzioni del management siano recepite ed adottate dallo staff nelle operazioni di gestione.

Di seguito invece vediamo quali sono i parametri che permettono di rendere i software compatibili con il GDPR.

Per semplificazione, verrà utilizzato il termine “azienda” per indicare l’hotel utilizzatore del software.

Alcuni esempi riguardano nello specifico il trattamento dei dati degli ospiti da parte dell’hotel mentre altri, più in generale, trattano delle politiche di conservazione dei dati e delle attività di email marketing valide per entrambe le tipologie di attività.

1.Acquisizione dei dati del cliente

1.1. Dati necessari alla prenotazione

Ogni ospite, per soggiornare in struttura, deve poter fornire il consenso all’hotel per il trattamento dei dati sensibili, secondo la normativa del GDPR (indipendentemente dalla modalità in cui avviene la prenotazione).

Il cliente, per legge, non può esimersi dall’accettazione del trattamento dei propri dati.

1.2. Consenso per l’invio di comunicazioni di marketing (se l’azienda possiede il modulo CRM)

In occasione della richiesta dei dati ai fini della prenotazione o dell’emissione della fattura l’azienda può richiedere al cliente anche il consenso per ricevere email promozionali.

Sul gestionale, in base alla volontà del cliente, dovrà essere impostato un apposito flag e automaticamente verranno inseriti anche data e ora del consenso.

• Consenso positivo: il cliente riceverà email promozionali da parte dell’hotel;

• Consenso negativo: oltre a non poter inviare comunicazioni con finalità di marketing al cliente, il software manterrà solo i dati necessari per adempiere agli obblighi di legge.

Nel caso del soggiorno in hotel, tutti i dati sensibili verranno cancellati al momento del check out dell’ospite. Il software DEVE prevedere questa funzionalità.

1.3. Recesso del consenso all’invio di comunicazioni di marketing (se l’azienda possiede il modulo CRM) La cessazione del consenso può avvenire nel caso in cui:

• L’ospite, durante un suo successivo soggiorno in struttura, decide di non rinnovare il consenso che aveva espresso nei soggiorni precedenti;

• Il cliente invia una comunicazione all’azienda, con cui esercita il proprio diritto di non ricevere più email promozionali.

In entrambi i casi sopra elencati, oltre a non inviare più email di marketing al cliente, il software DEVE poter cancellare dal database tutti i dati sensibili di quest’ultimo dalle prenotazioni esistenti.

Per dati sensibili si intendono l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, l’appartenenza sindacale, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute (allergie), alla vita sessuale o all’orientamento sessuale della persona, aggiunti nelle note in anagrafica (note video, note stampa, note servizio), note nella scheda di prenotazione ed eventuale foto del cliente.

2. Conservazione dei dati a fini fiscali La conservazione a fini fiscali dei dati personali riguardante l’ospite, per la legge italiana, può arrivare fino a 10 anni.

Trascorso questo periodo l’azienda non ha più motivo di conservare tali dati e l’anagrafica deve essere anonimizzata in automatico dal gestionale: devono poter essere criptate tutte quelle informazioni che possono identificare una persona in modo univoco

L’anonimizzazione automatica dell’anagrafica DEVE poter essere impostata sul gestionale.

3. Conservazione dei dati per l’email marketing (data retention) (se l’azienda possiede il modulo CRM)

Come già indicato, il gestore dell’hotel, insieme al proprio consulente della privacy, dovrà impostare sul gestionale un limite massimo (ad esempio 2/3 anni) entro il quale potrà mantenere all’interno del suo database i dati dei clienti per l’invio di email promozionali.

Trascorso tale periodo, il gestionale DEVE rimuovere in automatico l’autorizzazione all’invio di email di marketing.

4.Accesso alla visualizzazione dei dati

4.1. Visualizzazione carte di credito I dati delle carte di credito possono essere visibili all’interno del software, solo se le password di accesso rispettano le norme della PCI livello 1 (illustrate sotto).

Se la password non rispetta tali requisiti, i dati delle carte non possono essere visibili agli operatori.

Di seguito sono elencati i requisiti minimi della password per aderire alla PCI:

• Lunghezza di almeno 7 caratteri
• Alfanumerica
• Con maiuscole e minuscole
• Deve essere cambiata almeno ogni 90 giorni
• Non può essere uguale alle ultime 4 password usate
• Può essere sbagliata massimo 6 volte prima di incorrere in una sospensione di 30 minuti

4.2. Visualizzazione e accesso ai dati Per una maggiore tutela, deve poter essere attivata sul gestionale una sezione “Log”.

Da questa sezione sarà possibile visualizzare le seguenti operazioni:

• Log-in o log-out dal gestionale
• Inserimento, modifica e cancellazione dei dati
• Stampe e export di dati
• Filtri di ricerca applicati
• Ricerca di una specifica anagrafica e visualizzazione delle informazioni

Inoltre, deve poter essere possibile configurare i diversi livelli di accesso degli operatori al menù del gestionale.

Ogni utente abilitato deve poter aver accesso solo ai dati degli ospiti inerenti allo svolgimento delle proprie mansioni.

Ad esempio, la governante potrà visualizzare eventuali note sulle allergie dell’ospite, ma non avrà accesso ad altri dati come nome, nazionalità ecc.

Ultimo ma non meno importante.

Se avete sui vostri pc archivi anagrafiche salvati in formato word o excel (o qualsiasi altro formato) il software (office) deve essere protetto da password con le stesse caratteristiche di cui sopra.

In alternativa il computer su cui sono salvati i dati di cui sopra deve essere configurato in un dominio di rete, protetto da password con le stesse caratteristiche di cui sopra.

Sperando di averti dato una mano ti auguro buona domenica!!

P.S. adesso però torniamo a fatturare!!

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Dai banchi di scuola al banco della reception - Come usare le proporzioni per fare revenue

Ci siamo, l’estate è alle porte e i planning degli hotel sono sempre più colorati. 🙂

Ora, per quanto il colpo d’occhio può essere immediato e rassicurante, e per quanto tu possa far funzionare il tuo emisfero destro, hai sicuramente capito che serve un controllo decisamente più analitico della semplice sensibilità al colore.

In realtà i controlli sono diversi e diverso tipo.

Più precisamente vanno fatti da distanze diverse.

Cosa intendo?

Intendo che, esattamente come in una panoramica da satellite, occorre analizzare i numeri da ALTEZZE DIVERSE.

Proprio così.

Hai presente quando si vede prima la terra come una pallina in lontananza, e poi si zoomma sempre di più, fino a trasformare una pozzanghera nell’oceano atlantico?

Ecco, è esattamente questo che intendo.

Ma ora scendiamo nel pratico dell’analisi dei dati di un hotel.

Cosa ci serve?

Numeri complessivi, numeri del mese, numeri per unità di tempo (che a seconda della destinazione, sarà una settimana, 3-4 giorni, o una singola data)

Perché occorre fare questo?

Perché nessun controllo basta a se stesso.

Spaccare il capello sul singolo giorno non serve a niente senza una visione mensile.

E allo stesso modo un mese superperformante NON è garanzia di buoni risultati complessivi.

Il problema è che, in generale, è difficile mantenere questo approccio ELASTICO all’analisi.

Soprattutto ora che si entra nel vivo della stagione e bisogna portare a casa il risultato OGNI SINGOLO GIORNO.

Per intenderci.

Sono sicuro che sai esattamente quante camere hai libere oggi.

Ma non sono altrettanto sicuro che sai quanto hai sul piatto per il mese di giugno.

E quanto manca in euro al raggiungimento del budget.

Anzi, a dir la verità non sono nemmeno cosi sicuro che hai un budget di giugno.

E se ti chiedo quanto hai sul piatto per l’intera estate?

Anche qua, per esperienza, molti non saprebbero rispondere.

Alcuni perché non hanno strumenti di controllo sufficientemente avanzati.

Altri semplicemente perché non hanno l’allenamento a questo tipo di analisi, presi come sono dall’operatività quotidiana.

Ok, ma non dovevamo parlare di proporzioni?

Calma cow boy, ci arriviamo.

Perché è uno dei controlli più importanti da fare per capire se la rotta è corretta, da un punto di vista prezzi e occupazione, è il confronto tra storico e previsionale MENSILE.

Scendiamo nei dettagli?

Ok, armati di report e recupera:

Produzione per mese giugno 2017. Occupazione % giugno 2017.

Fatto?

Ok, ora recupera previsionale (su prenotazioni inserite) giugno 2018.

Anche qui ci occorrono produzione complessiva in € (valore delle prenotazioni) e percentuale di occupazione ad oggi.

Fatto?

Ok, ora siamo pronti a fare un tuffo all’indietro per tornare alle superiori.

Facciamo un esempio numerico di fantasia.

Poniamo che i dati di giugno 2017 siano:

Occupazione 50%
Produzione 89.000 €

Ok, ora poniamo che i dati previsionali di giugno 2018 siano:

Occupazione 37%
Produzione 69.000 €

Come stiamo andando?

Bene? Male?

Chiuderemo con incremento? Abbiamo venduto troppo basso?

Ora, per quanto nessuno possa avere la SFERA di cristallo, proviamo ad avvicinarci al risultato.

Per farlo servono altri dati.

Al 01/06/17, qual era la situazione previsionale del mese?

Occupazione 34%
Produzione 54.000 €

Ok, dall’esempio risulta facile prevedere che, a meno di catastrofi ambientali, COME MINIMO, raggiungeremo l’occupazione dell’anno scorso colmando l’attuale gap del 17% (differenza tra 50% consuntivo 2017 e attuale previsionale del 37%).

Ma qualora fosse?

Se pareggiassimo l’occupazione, che ipotetico fatturato potremmo aspettarci?

Ed é qui dobbiamo rispolverare quaderno a quadretti e penna stilografica.

A dir la verità io prima di proseguire nella scrittura del post mi sono armato di penna Albergatore Pro e retro di una bolletta dell’ADSL (solo a me scadono ogni volta e pago multe come un allocco?).

Ora vediamo che tipo di proporzione impostare:

69.000 (produzione previsionale 2018): 37 (occupazione % previsionale 2018) = x (ipotesi di produzione 2018) : a 50% (occupazione a consuntivo giugno 2018)

Ve la rifaccio senza note:

69.000 : 37 = x : 50

X = 69.000 x 50
____________________
37

x= 93.243

Cosa abbiamo appena scoperto?

Abbiamo ipotizzato che, raggiungendo la stessa occupazione del 2017 (cosa molto probabile dato che oggi siamo a +3% rispetto a stessa data del 2017), mantenendo la stessa retta media con cui stiamo vendendo ora (che in teoria dovrebbe alzarsi se fate revenue), raggiungeremmo una produzione complessiva di 93.243 €.

Sarebbe a dire oltre 4.000 € in più a parità di occupazione rispetto al 2017.

Sicuramente un dato positivo.

Ma cosa significa?

Partiamo dalle certezze: ipersemplificando significa che stiamo fatturando di più e che avremo più margine.

Ma significa anche che stiamo vendendo meglio?

Non necessariamente.

==> Potremmo avere semplicemente venduto date che valgono di più (un sabato non vale come un lunedì e l’ultima settimana di giugno non vale come la prima, giusto?)

==> Potremmo aver venduto tipologie che valgono di più (e questo è bene ma nel tempo il dato potrebbe variare omogeneizzandosi)

==> Potremmo aver venduto le stesse camere a più persone (e quindi incrementando la retta media in maniera “casuale”)

Quindi, dobbiamo aspettarci di chiudere il mese a 93.243…?

No, in realtà possiamo aspettarci di chiuderlo meglio.

Ma per fare un’ipotesi indicativa serve un’altra proporzione.

Non fare quella faccia, lo so che ci stai prendendo gusto. 🙂

Da dove partiamo?

Te lo dico io.

Abbiamo detto che ad oggi, abbiamo un’occupazione previsionale del 37%, giusto?

Ok, e abbiamo anche detto che, alla stessa data dell’anno scorso (01/06/17), per giugno avevamo un’occupazione previsionale del 34%.

Quindi per ora, siamo a + 3%.

Ipotizziamo di portarci questo vantaggio fino alla fine?

Ok, siamo pronti per la seconda proporzione.

69.000 (produzione previsionale 2018): 37 (occupazione % previsionale 2018) = x (ipotesi di produzione 2018) : a 53% (occupazione a consuntivo giugno 2018 + attuale incremento percentuale previsionale)

69.000 : 37 = x : 53

X = 69.000 x 53
____________________
37

x= 98.837 €

Visto il risultato?

Stai già pensando dove spenderti i quasi 10.000 € di incremento?

Sbagliato.

In questo caso un VERO Albergatore Pro deve pensare dove spenderne 5.000 € perché gli altri 5.000 € li REINVESTE in advertising per ottenere crescita esponenziali sui mesi che restano alla fine dell’estate.

Ora capisci perché, a volte, (non faccio nomi) con DUE (!!) giornate di formazione, un hotel può ottenere un incremento di 50.000 € sull’anno precedente?

Bene, questa volta offro io.

Stampa questo report e mettilo insieme agli altri nella cesta dei regali di Albergatore Pro.🙂

P.S. Sei non vieni a novembre oltre che pazzo incosciente, sei un INGRATO.

Perché solo questo post vale il prezzo del biglietto.

Come dici? Vuoi sdebitarti subito?

Clicca qui:

https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro


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