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Corso Albergatore Pro - Prezzo del biglietto Vs Costo dell'ignoranza

Oggi ho deciso di affrontare un argomento strisciante che, di tanto in tanto, viene a galla.

Il prezzo del corso.

Premessa: in questo momento, fino al 31/8, il prezzo del biglietto per il prossimo corso Albergatore Pro è on-line a 947 € + iva.

Poi il prezzo salirà a 997 € + IVA. Dal 1 settembre.

Ora, tanto o poco, è una questione SOGGETTIVA e RELATIVA.

Ma oggettivamente è un prezzo “di mercato”, in ambito formazione professionale.

Giusto per darti un riferimento, i corsi di marketing a cui partecipo abitualmente, durano 4 giorni e costano circa 4.000 €.

E, per la cronaca, alcuni di voi sono stati miei compagni di banco, quindi sanno che è ESATTAMENTE come dico.

Detto questo, siccome qualcosina sul marketing l’ho capita, non ho certo la pretesa di modificare gli schemi mentali di chi ha IL RISPARMIO come principale stimolo d’acquisto.

Infatti, ci sono persone per cui il prezzo “basso” (o quello che loro ritengono tale) è l’UNICO parametro di valutazione.

Queste persone, a prescindere dalla loro disponibilità economica, GODONO letteralmente nel pagare POCO le cose.

Per questo esistono (e sempre esisteranno):

==> la Panda;
==> i discount di generi alimentari;
==> gli hotel a 1 stella (giusto per rimanere a tema).

Sono inclinazioni personali e come tali vanno rispettate.

Poi ci sono le motivazioni che queste persone (si) raccontano per NON ammettere come stanno realmente le cose (o semplicemente perché non ne hanno consapevolezza).

E viene fuori che per loro il corso “Albergatore Pro non vale i soldi che costa”, anche se non hanno MAI partecipato.

Certo, magari “hanno dato un occhiata alle slides” che qualcuno gli ha girato.

Ma ovviamente, non avendo partecipato ad altri corsi Professionali (perché costano troppo), NON SANNO che il valore del corso NON é nelle slides (per quanto dettagliate) scritte come promemoria per i partecipanti.

Molto semplicemente queste sono le giustificazioni che si raccontano per non ammettere la VERA MOTIVAZIONE che li porta a NON acquistare.

Che è appunto “la PAURA di spendere troppo”.

Ora, giusto per chiarire alcuni punti.

1) La prima edizione del corso Albergatore Pro è costata circa la metà di quello che costa quest’anno.

Per fortuna, essendo tutti del mestiere, diversi di voi si sono accorti e ci hanno riconosciuto che, considerando l’hotel che abbiamo scelto (e il tempo speso per produrre i contenuti), di fatto abbiamo organizzato il corso “a ricavo ZERO”

2) Non è vero che “il corso Albergatore Pro costa 1.000 €”, come dicono.

Nella fase di lancio, che è durata un mese, il corso costava 697 € + IVA.

Ovvero, l’equivalente di UNA normale prenotazione.

3) Il corso costa, E COSTERA’ PER SEMPRE, ancora meno per i pionieri della prima edizione, che consideriamo a tutti gli effetti FONDATORI del progetto, quanto noi.

Ora ti do un’altra notizia in anteprima.

NON abbiamo intenzione di far lievitare il prezzo per le prossime edizioni.

E saremmo FELICI di avere in sala 10 persone in più allo stesso prezzo, piuttosto che le stesse persone con un prezzo più alto del 30%.(pur guadagnando meno)

Perché in questo modo riusciremo a portare avanti la nostra MISSIONE di alzare il livello, coinvolgendo il maggior numero di albergatori possibile.

Poi ci sarebbe la questione “VALORE del corso”, che merita un discorso a parte.

Perché è la somma di giorni, settimane, mesi e anni spesi a cercare informazioni on-line, studiare il mercato e lavorare con gli albergatori per TESTARE le novità e misurare i risultati.

Anni spesi a selezionare le strategie più efficaci e scartare quelle meno efficaci, che hanno generato ERRORI E SPRECO DI SOLDI.

ERRORI che partecipando al corso saprai riconoscere e NON commetterai.

RISPARMIANDO (decine) MIGLIAIA di euro. O centinaia, se sei in fase di acquisto o riprogettazione.

E ancora: ci sono i diversi docenti che abbiamo conosciuto, valutato (e in molti casi scartato), per essere certi di portarvi SOLO I MIGLIORI.

Cioè professionisti che FANNO-SUL-CAMPO-OGNI-GIORNO, quello che vi insegneranno a settembre.

Poi c’è la ricerca, ci sono gli incontri, la preparazione dei contenuti, la declinazione al settore hotel.

Ma tutto questo ovviamente è irrilevante per chi giudica solo il prezzo.

Che poi, guarda caso, sono gli stessi ad essere in prima fila quando spediamo libri e organizziamo corsi in diretta, GRATUITAMENTE.

Ora, prima che questo sfogo venga frainteso, facciamo a capirci.

Le cose che facciamo gratuitamente, sono L’ESSENZA STESSA della nostra MISSIONE.

E siamo FELICI che le persone partecipino, anche se NON diventeranno MAI clienti.

Perché ogni visualizzazione, ogni “mi piace” e ogni commento ci ripaga dei sacrifici fatti e ci conferma che quello che facciamo viene apprezzato ed è UTILE ALLA CAUSA.

Quello che invece “mi disturba” (Daniele Sarti in questo è più zen di me) è chi critica per il gusto di farlo.

Chi sminuisce il lavoro degli altri, senza nemmeno averci avuto a che fare.

Ma tant’è, le cose stanno così e col tempo imparerò ad accettarlo.

Concedimi però un’ultima considerazione, prima di chiudere.

Il corso Albergatore Pro, a differenza di TUTTI gli altri corsi per hotel, è L’UNICO a NON AVERE SPONSOR.

Nessuna azienda che paga, nessuno stand con prodotti in esposizione, nessun logo sulle brochure, NESSUNA marchetta durante gli speech.

NIENTE DI NIENTE.

“Solo” PURA FORMAZIONE, CON VERI ESPERTI, che hanno capito la nostra missione e hanno accettato di dare il loro contributo con l’obiettivo di aiutare gli albergatori ad essere sempre più preparati e consapevoli.

Perché, non ci crederete, ci sono PROFESSIONISTI che apprezzano sinceramente il fatto di poter lavorare con altri professionisti preparati, motivati ed ambiziosi.

E sapete perché?

Perché queste persone nella vita hanno come stimolo IL MIGLIORAMENTO.

Motivo per cui, qualsiasi cosa facciano, NON SI ACCONTENTANO.

Ci mettono il 110% delle loro energie, delle loro competenze e della loro PASSIONE.

E sono esattamente il tipo di persone che vogliamo attrarre.

Come clienti, come partner e come fornitori (ovvero quando siamo noi a pagare).

Quindi, se il tuo stimolo è il miglioramento, sappi che le porte di Albergatore Pro sono e saranno sempre aperte per te.

E magari se l’anno prossimo prenoti in fase di lancio risparmi anche qualche centino che schifo non fa.

Se invece secondo te il corso “costa troppo” o “non vale i soldi che costa” anche se non hai mai partecipato, SEI FORTUNATO.

La fuori è pieno di seminari GRATUITI, dove chi sale in cattedra cerca per tutto il tempo che ha disposizione di VENDERTI qualcosa, fregandosene di quello che impari.

P.S. Lascia che ti sveli un segreto, però.

Nemmeno quei “corsi” sono gratuiti in realtà.

Le aziende PAGANO per avere in cambio qualcosa.

E, per la cronaca, quel qualcosa sei tu.

La buona notizia è che sei ancora in tempo per SCEGLIERE.

Puoi “ascoltare il grillo” , investire nella tua formazione, metterti a studiare, applicare e raccogliere i risultati.

Oppure venderti al miglior offerente e pagare il costo dell’ignoranza.

https://www.albergatorepro.com/iscrizione/


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Scopri come entrare nella testa dei tuoi clienti grazie al copy, per vincere le resistenze e portarli a compiere un'azione che migliorerà la loro vita e farà crescere i numeri sul tuo conto corrente

Probabilmente ti sarai accorto che in questi giorni sono meno attivo del solito e hai ragione.

Il motivo è molto semplice.

Sono chiuso da settimane nel mio bunker per preparare i contenuti del corso.

Mentre ti scrivo siamo arrivati in tripla cifra.

Proprio così.

Tra partecipanti, staff e docenti siamo a CENTOUNO persone.

Una cosa bellissima.

Ma, come si dice?

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.”

E così mi sto spremendo le meningi per mettere a disposizione il risultato di 10 anni di studio ed esperienze dirette e indirette per portarti al corso un vero e proprio CONCENTRATO di tutte le strategie più efficaci.

In particolare ieri ho lavorato sul copy che, tra parentesi, sarà l’ultimo intervento di martedì sera. (quindi ti consiglio di rimanere fino alla fine per essere sicuro di non perdertelo.)

Nel frattempo ti faccio un piccolo spoiler.

Il copywriting non è un dono naturale. Non è saper scrivere. Non è “scrivere per vendere”.

E’ piuttosto una disciplina complessa, derivata dal marketing strategico, basata sulla psicologia e sulla conoscenza degli algoritmi che portano le persone a prendere le decisioni.

In 3 parole: è una FIGATA.

E la cosa più importante da sapere è che è una capacità che può essere allenata e migliorata in maniera esponenziale nel tempo.

Perché per imparare a scrivere in copy, PER PRIMA COSA DEVI SCRIVERE.

Perché più scrivi, più migliori.

Poi ovviamente devi misurare i risultati.

Capire quante persone reagiscono alle tue comunicazioni, quante si iscrivono alla tua newsletter, quante ti chiedono un preventivo, quante prenotano.

Ma non è tutto.

Perché una strategia di copywriting che si rispetti è composta da due fasi con obiettivi diversi e complementari tra loro.

✍️ Il copy a risposta diretta. Che è quello finalizzato a far compiere un’azione (iscrizione, richiesta preventivo, prenotazione)

✍️ Il copy d’influenza. Che è quella parte della strategia che viene PRIMA e ti serve per aggregare i tuoi lettori e portarli ad entrare a far parte del TUO mondo.

Ed è ANCORA PIU’ IMPORTANTE.

Perché se hai lavorato bene in fase di costruzione del tuo brand, con il copy d’influenza supererai le normali resistenze che vanno in contrasto con i desideri durante la fase decisionale.

E una volta superate le barriere difensive del tuo cliente, sarai in grado di trasferire il tuo hotel direttamente all’interno della cartella “DESIDERI” nell’hard disk ha in testa.

E a quel punto, succederà qualcosa di incredibile.

Cioè che le tue landing page e le tue newsletter, (che dovrai comunque scrivere secondo i canoni del copy che vedremo al corso) diventeranno di colpo MENO IMPORTANTI.

Perché, a quel punto, basterà il nome del tuo hotel, e il desiderio ad esso collegato, per fare compiere un’azione al tuo cliente.

Come dici?

Vuoi imparare come si fa?

CI vediamo il 26 settembre alle ore 18.00

Solo su Albergatore Pro

https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro/


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Programma del corso Albergatore Pro

In contemporanea con la presentazione dell’Iphone 8, una presentazione ancora più importante:

Il programma del corso Albergatore Pro!

Ecco finalmente svelata la scaletta degli UNDICI interventi:

Primo giorno lunedì 25 settembre

09.00-10.30 Marketing Workflow di Gian Marco Montanari
Dalla strategia all’operatività: getta le fondamenta del tuo marketing e imposta i processi operativi.

Coffe Break 10.30-11.00

11.00-12.30 Trasforma il tuo hotel in un Brand di Gian Marco Montanari
Come creare un’identità unica per il tuo hotel e vincere la guerra dei prezzi.

Lunch 12.30-14.00

14.00-15.30 Marketing Operativo di Riky Schiappa
Come programmare un piano marketing vincente scegliendo gli strumenti più adatti per applicare le tue strategie.

15.30 – 17.00 Da Albergatore a Leader di GianMatteo Gavelli
Come superare le 5 principali criticità che devi affrontare ogni giorno per prosperare in un mondo che è cambiato.

Coffe Break 17.00-17.30

17.30 -19.00 Finanzia i tuoi sogni di Nicola Zattoni
Startup innovative nel turismo: che tu sia un aspirante albergatore o un imprenditore con esperienza, scopri come ottenere dallo stato una garanzia dell’80% del finanziamento a tassi agevolati e ridurre il tuo rischio imprenditoriale.

19.00-20.30 – Il candidato ideale di Andrea Condello
Come selezionare e gestire i tuoi collaboratori con un metodo scientifico ed un incredibile test in grado di produrre “la radiografia mentale” di chi lo effettua.

Cena 21.00
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Secondo giorno martedì 26 settembre

09.00-10.30 Breakfast a 5 Stelle di Stefano Zannoni
Impara i trucchi e i segreti del Boss delle colazioni, reinventa il tuo buffet e crea un vera breakfast experience per i tuoi ospiti.

Coffe Break 10.30-11.00

11.00-12.30 Web Reputation di Daniele Sarti
Come ti vedono i tuoi potenziali clienti?
Scopri come imprimere la tua miglior immagine possibile.

Lunch 12.30 – 14.00

14.00-15.30 Generazione CRM di Marco Baroni
Analizza ed automatizza i processi di comunicazione con i clienti per vendere meglio e di più!

15.30-17.00 Revenue Intelligence di Emiliano Viola
Scopri i fattori che contano davvero, impara ad interpretare i dati ed elabora il miglior prezzo di vendita.

Coffe Break 17.00-17.30

17.30-19.00 Scrivi le tue Prenotazioni di Gian Marco Montanari
Impara l’arte del copywriting per creare contenuti magnetici in grado di ipnotizzare i lettori e trasformarli i clienti alto-spendenti.

Sembrerà incredibile, ma tutta questa formazione costa meno dell’Iphone nuovo!

Se non ti sei ancora iscritto e non vuoi farti scappare gli ultimi posti:
https://www.albergatorepro.com/evento-albergatore-pro-2017/


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Guest experience Map - Mappa mentale dell'esperienza cliente

In questi giorni sto facendo diverse ricerche in rete, per preparare i contenuti del corso di settembre.

Ti dico la verità.

Tra tante cose scontate e banali, ogni tanto mi capita di trovare risorse inedite, di GRANDE valore.

Giusto ieri mi sono imbattuto in questa mappa mentale di bookingpuntocom che mette a fuoco i punti cruciali dell’esperienza cliente, basandosi su OTTOCENTOMILA recensioni verificate.

Nello specifico la mappa è suddivisa di due “aree”

1) Fattori che generano un’esperienza positiva.

2) Fattori che generano un’esperienza negativa.

Vuoi conoscere i punti cruciali di un’ESPERIENZA POSITIVA?

Vediamoli insieme

DESTINAZIONE: distanza dai punti di interesse, possibilità di fare shopping, convenienza economica, presenza di ristoranti.

ACCESSIBILITA’: distanza da aeroporti, stazioni. Facilità di raggiungere la struttura in generale.

ATMOSFERA IN HOTEL: per essere motivo di soddisfazione deve poter essere definita perfetta o quanto meno godibile.

BREAKFAST: deve essere INCLUSA e di buona qualità.

GESTORE: deve essere accomodante e gentile e a disposizione.

SERVIZI: piscina e vista i più apprezzati.

RISTORANTE: scontati ma apprezzati qualità del cibo e qualità del servizio. Meno scontata la possibilità di usufruire del servizio in camera(!).

CAMERA: per avere buone recensioni deve essere silenziosa (insonorizzata), spaziosa, di bell’aspetto e aver un bel bagno.

Vuoi sapere invece cosa genera un’esperienza negativa?

LETTI: non confortevoli che impediscono un buon riposo.

FRONT OFFICE: Mancanza di attitudine e disponibilità.

BREAKFAST: non incluso nella tariffa o di scarsa qualità.

ILLUMINAZIONE: se scarsa è oggetto di critiche.

DOCCIA: La mancanza di acqua calda, anche se occasionale, porta recensioni negative SISTEMATICAMENTE. Occhio alla revisione degli impianti.

WI-FI: questo è particolarmente interessante perché risulta SOLO nei punti negativi. Significa che i clienti oggi considerano il wi-fi come assolutamente NECESSARIO e IMPRESCINDIBILE.

Tradotto: se FUNZIONA, è GRATIS ed è VELOCE viene vista come una cosa normale. Se è A PAGAMENTO lento o, peggio, non funzionante rovina l’intera esperienza di soggiorno.

PISCINA: chiusa o con acqua troppo fredda.

PULIZIA: bagno, sanitari, pareti e tappeti sporchi NON sono tollerabili. Disprezzatissimi anche i cattivi odori di ogni genere.

RUMORE: i rumori provenienti dalla strada, dal corridoio o da altre camere sono difficilmente tollerati e oggetto di forti critiche.

ACCESSIBILITA’: mancanza di parcheggio, troppe scale, troppo difficile da raggiungere a piedi

Che dire? Ce n’è abbastanza per riprogettare l’intera esperienza di soggiorno in hotel.

Ora, magari alcune sembrano scontate, ma è importante sottolineare che QUESTI SPECIFICI ELEMENTI sono presenti nelle recensioni con PUNTEGGIO PIÚ ALTO, cioè quelle a cui un VERO Albergatore Pro deve ambire.

Sei pronto a prendere appunti?

Si parte

1) Il Pacchetto “totale”: sia i clienti leisure che business affermano che il vero relax si raggiunge SOLO con la consapevolezza di poter delegare ogni aspetto del soggiorno all’hotel, che si occupa di tutto.

Qualche esempio? Prepara guide del territorio, siate pronti a consigliare un buon ristorante, offriti di chiamare un taxi (o Uber quando anche l’Italia arriverà nel terzo millennio), da supporto col wi-fi, garantisci un servizio di colazione anche oltre l’orario previsto, aiuta col parcheggio, da supporto con le piccole manutenzioni in camera.

Per darti un idea, quando ho iniziato a lavorare in Holiday Inn, nel mansionario dello staff c’era una sezione con le espressioni da usare e quelle da NON usare. Tra la tante, si suggeriva di sostituire l’espressione “non è compito mio” con “me ne occupo personalmente“. Ecco, la “forma mentis” dell’Albergatore Pro è perfettamente racchiusa in quelle 4 parole.

2) Piccole attenzioni dello staff: un atteggiamento attento dello staff fa la differenza tra una buona esperienza e un esperienza MEMORABILE.
Nota bene: fondamentale soprattutto il check-in. Perché il cliente si fa una prima impressione in meno di un minuto. E quell’impressione condiziona l’intera esperienza.

3) Falli innamorare: questo punto, che rischia di sembrare il più astratto, in realtà è perfettamente allineato con la filosofia di Albergatore Pro. Conoscere il target, e sorprendere le persone con qualcosa che sia in linea con i loro bisogni e desideri, è la chiave per farli innamorare e portarli a prenotare di nuovo in futuro

4) Destinazione + avventura: gli hotel che aiutano gli ospiti a godere a pieno della destinazione lasciano loro il miglior ricordo del soggiorno. Quindi, vivete la vostra destinazione con occhi da turisti, siate sempre aggiornati sulle nuove escursioni ed attrazioni offerte nel territorio.. Fate vivere esperienze memorabili ai vostri ospiti, ANCHE FUORI DALL’ HOTEL.

5) Aiuta gli ospiti a scoprire qualcosa di NUOVO: che sia un piatto tipico, un punto di osservazione fuori dalle mappe turistiche, una storia tipica locale, aiutate i vostri ospiti a riempire i bagagli con quanto di più prezioso possiate offrirgli: RICORDI. Ricordi da raccontare agli amici per anni.

6) Oltre lo stereotipo del family hotel: in un mercato dove la maggior parte degli hotel si definiscono “family friendly”, VA OLTRE cercando di offrire esperienze che siano davvero in grado rafforzare l’esperienza di una vacanza in famiglia.

Un esempio? Lascia delle storie sul cuscino dei più piccoli invitando i genitori a leggergliele prima di dormire.

In un epoca dove il tempo libero è sempre più scarso, spesso la convivenza genitori-figli si limita ai pasti (per alcuni solo la cena), il tragitto casa-scuola e un veloce saluto prima di dormire.

Crea una nuova routine offrendo spunti continui approfittando del fatto che, almeno in vacanza, i genitori hanno la possibilità di fare il regalo più grande ai propri figli: tempo speso insieme, facendo cose che li fanno star bene.

Ok, per ora, sull’argomento customer experience, è veramente tutto.

Vuoi sapere come fare per mettere in pratica la lezione di oggi?

Esci dall’ufficio e impegnati per RENDERE MIGLIORE la vita dei tuoi clienti.

Se ci riesci, fosse anche solo per un’ora, hai raggiunto il più NOBILE degli obiettivi.


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Scopri la singola strategia che da sola può incrementare del 30%-40% il fatturato complessivo del turismo in Italia, senza incentivi governativi, senza ristrutturazioni e senza spendere 1 € in marketing

Oggi ti parlo di una mia profonda convinzione relativa al mercato degli hotel italiani e di come una singola operazione, se attuata, sarebbe in grado di RIBALTARE LETTERALMENTE le sorti dell’intero movimento turistico.

Partiamo da un assunto.

In Italia ci sono oltre 30.000 strutture ALBERGHIERE.

Più tutto l’extra alberghiero che è attualmente difficile da quantificare ma che ci porta abbondantemente sopra quota 150.000 “strutture ricettive”.

C E N T O C I N Q U A N T A M I L A.

Adesso ti faccio una domanda la cui risposta mi sta particolarmente a cuore.

Secondo te, lasciando stare lo standard d’eccellenza a cui miriamo con Albergatore Pro…

Quanti imprenditori sono sufficientemente preparati e qualificati per sfruttare il reale potenziale delle strutture?

Vogliamo essere buoni e dire 1 su 3? (ti garantisco che i nostri rilevamenti sono decisamente peggiori)

Lasciamo stare per un momento l’extra-alberghiero sul quale il nostro amico Danilo Beltrante ha sicuramente una conoscenza maggiore della mia.

Facciamo però che ci sono almeno 10.000 albergatori VERAMENTE capaci di fare il loro mestiere. (sono molti meno)

Sai in media, quanto può incidere, la competenza di un Albergatore Pro su una struttura gestita “nella media”?

Tra il 20 e il 30%. Numeri alla mano.

Per farla semplice, significa che se un Albergatore Pro prende in gestione una struttura gestita nelle media nell’arco di 2-3 raggiunge quegli incrementi li.

Ora, sai cosa mi fa veramente incazzare???

Che in realtà molte strutture sono ben lontane dall’essere gestite “nella media” e ottengono performance nettamente inferiori rispetto al vero potenziale.

Ora, sai cosa mi fa ancora più incazzare?

Che conosco PERSONALMENTE decine di Albergatori Pro che stanno cercando altre strutture.

E sai perché non riescono a prenderle??

Perché molte “caselle” (hotel) sono occupate da “pedine” (imprenditori) le cui conoscenze sono assolutamente al di sotto degli standard MINIMI.

E sapete questo cosa significa?

UNO SPRECO ASSOLUTO DI RISORSE, DENARO e OPPORTUNITA’ DI CRESCITA.

Significa meno fatturato, meno lavoro, meno indotto, meno benessere.

Vogliamo provare a fare due conti??

Facciamo finta che 1/5 degli albergatori (e sono ottimista) faccia rendere le strutture il 20% di quanto potrebbero.

Parliamo di 6.000 hotel.

Facciamo che queste strutture DA DOMANI, finiscano in mano ad Albergatori Professionisti.

Sai cosa succederebbe?

Che in due anni quelle stesse strutture farebbero almeno + 40%.

QUARANTA PER CENTO.

LE STESSE STRUTTURE.

Gestite da persone diverse.

Ora capisci qual è il costo MOSTRUOSO dell’ignoranza (imprenditoriale) che sostiene ogni anno il nostro paese???

E ancora.

Capisci perché io e Daniele Sarti siamo profondamente convinti che sia un DOVERE SOCIALE istituire un Albo degli Albergatori Professionisti??

Ovviamente se sei qui, quasi sicuramente rientri già nella categoria degli albergatori più avanti perché hai la giusta mentalità che ti consente di cercare nuovi strumenti e strategie.

A questo punto ti manca solo quell’ultimo gradino che ti consente di entrare nel corpo speciale degli Albergatori Pro.

Quel gradino che ti consente di prendere TOTALE CONSAPEVOLEZZA rispetto a ciò che devi imparare oggi per gestire con successo il tuo hotel.

E sapere a chi rivolgerti per completare il tuo addestramento.

Oggi è il 26 giugno.

Mancano esattamente 3 MESI all’inizio del corso che rivoluzionerà PER SEMPRE il tuo modo di gestire un hotel.

E mancano 4 giorni alla scadenza dell’offerta di giugno.

Ti basta un click per unirti a noi.

Fallo ora, e niente sarà più come prima.

https://www.albergatorepro.com/evento-albergatore-pro-2017/


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Parity rate, Marjuana, leggi e responsabilitá

Finiti i bagordi del compleanno, torniamo alle cose serie.

“ll Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla concorrenza ed il mercato, mettendo ufficialmente la parola fine accanto alla contestata norma sulla parity rate e scatenando l’euforia degli albergatori e delle loro associazioni.

Federalberghi, infatti, è stata sempre in prima fila durante una battaglia legale, politica e mediatica durata più di due anni.”

Tradotto: gli hotel saranno liberi di offrire tariffe più vantaggiose sui propri canali diretti rispetto alle OTA.

Ora: senza esprimere giudizi, limitandoci ai fatti.

Con il nuovo disegno di legge andiamo incontro ad una maggiore libertà e nuove opportunità.

E questo è oggettivamente positivo.

Ma maggiore libertà richiede necessariamente maggiore responsabilità.

Per capirci meglio usciamo un attimo dal contesto.

Immaginati che da domani entri in vigore una legge che rende LEGALI​ le droghe leggere.

Sicuramente tante persone, precedentemente bloccate dallo spettro dell’illegalità, inizierebbero a consumarle.

Tra queste, qualcuno le userebbe come completamento di una terapia medica, traendone beneficio.

Altri le proverebbe semplicemente perché “si può”.

Senza valutare troppo la propria condizione e le possibili conseguenze.

Che a occhio e croce NON sarebbero migliorative.

E qui sta IL PUNTO.

Perché la disparity in se è semplicemente un cambiamento di contesto.

Che bisogna saper leggere e valutare.

Perché, come già detto mille volte, ad oggi booking sta svolgendo, con capitale PRIVATO, una promozione commerciale efficacissima, della quale beneficiano migliaia di hotel italiani.

Ora io mi chiedo.

Anche se da domani di fatto si potranno fare prezzi più bassi sul proprio sito…

Davvero pensi che booking non PREMIERÁ gli hotel che venderanno in parity con maggiore visibilitá?

Davvero pensi che a fronte di decine di milioni di euro investiti per promuovere il paese Italia, staranno a guardare mentre dilaga il “free riding” che consente agli albergatori di farsi trovare dai clienti e convertirli con un prezzo più basso?

E se un bel giorno dovessero decidere di dirottare parte degli investimenti su un paese che gli garantisce un ROI maggiore?

Un 13 camere a Scilla come farebbe ad essere visibile in tutto il mondo con testi tradotti in 42 lingue?

Allo stesso modo.

Cosa succederebbe se da domani ci presentassimo in ufficio “tutti fatti di maria” , semplicemente perché la legge lo consente?

Maggiore libertà richiede maggiore responsabilità e maggiore consapevolezza.

Che molti purtroppo non hanno.

Quindi, a meno che il TUO HOTEL non sia già UN BRAND FORTE, con il 90% di occupazione su base annua e un volume intermediato inferiore al 20%, ascolta un consiglio.

Stay Pro, stay parity.


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Gestione dei last minute - Ansia, camere libere e duelli tra Cowboy

Siamo ad agosto, periodo generalmente conosciuto per la grande domanda.

Ma oggi nello specifico vorrei affrontare un argomento tanto trascurato, quanto delicato.

La gestione dei last minute.

Come il nostro Emiliano Viola ci ha insegnato già al corso dell’anno scorso, una sana politica di revenue prevede un prezzo che cresce gradualmente all’avvicinarsi alla data.

In effetti, soprattutto in periodi di grande domanda, più si avvicina la data, più si riesce a sfruttare principio di scarsità che aumenta il valore del prodotto quando l’offerta è nettamente inferiore alla domanda.

Per farla più semplice, quando bookingpuntocom ti dice che il 94% delle strutture di una certa destinazione sono al completo il 14 di agosto, magicamente il 6% di camere disponibili acquisiscono un valore nettamente superiore rispetto al REALE valore.

La facciamo ancora più semplice?

Ho visto camere di vecchi hotel 3 stelle a Rimini vendute a 350 € in B&B, in sabati particolarmente richiesti (e il nostro amico Davide Bondì ne sa qualcosa).

Ora, tutto questo è giusto e vero, IN PERIODI DI GRANDE DOMANDA.

Ma cosa succede se, in un periodo ipoteticamente molto richiesto, la domanda è inferiore alle attese?

Te la dico in francese, SUCCEDE UN CASINO.

Perché gli albergatori che si stavano preparando a vendere le ultime (?) camere a prezzi più alti, si accorgono che le vendite sono “bloccate” e iniziano a guardarsi intorno.

E siccome NON sono gli unici ad avere ancora camere libere, SCENDE IL GELO.

E così, trascorrono MINUTI INTERMINABILI su booking a scrutare i competitor in una guerra di nervi.

Come due Cowboy che si guardano negli occhi prima del duello.

Poi succede che uno spara per primo (abbassa il prezzo)

E TUTTO finisce in un bagno di sangue.

Perché, anche se la teoria ci insegna che i prezzi sotto data andrebbero aumentati (o almeno non abbassati)…

Dimmi la verità.

Se oggi ti trovi con 3 camere libere per domani, sei fuori a 119 € e sono 10 giorni che non entra una prenotazione, cosa fai?

Guardi i competitor.

E se i competitor si sono messi a 89 €? (E sappiamo tutti e due che fanno anche peggio di così)

Succede che tu quelle camere non le vendi. (a meno che non hai un BRAND veramente forte)

Perché la domanda è inferiore all’offerta e il cliente può permettersi di scegliere il miglior qualità prezzo.

Solo che in questo modo i pochi clienti che avrebbero prenotato comunque, finiscono per pagare una cifra inferiore rispetto a quella che avrebbero potuto, a causa di un limite psicologico degli albergatori.

Che se la fanno sotto.

Tecnicamente si chiama “Spoilage”, per i più studiati.

Fenomeno che porta gli albergatori a trovarsi con “troppe” camere da vendere sotto data.

Due consigli per gestire questa situazione:

1) assicurati con controlli costanti (giornalieri o come minimo settimanali) ed eventuali correttivi alle tariffe, di vendere in maniera progressiva per ridurre gradualmente l’invenduto.

2) se proprio sei arrivato sotto data con una tariffa “fuori mercato” e il tuo prezzo rappresenta un blocco a causa di competitor che stanno svendendo, assicurati almeno di essere coperto dalla cancellation policy.

MAI, e ripeto MAI, fare last minute fuori dalla cancellation policy.

Il rischio di ricevere cancellazioni di “vecchie” prenotazioni a prezzi più alti di quelle che potresti ipoteticamente attirare è alto e insensato.

Dopo di che, una volta fatti tutti i controlli del caso e rispettato il vincolo dalla cancellation policy, devi fare una scelta.

Devi decidere se vuoi TUTELARE IL TUO BRAND (se ce l’hai) evitando di svendere le ultime camere, per non disturbare i clienti che avevano prenotato a prezzi più alti in precedenza.

Oppure, se per te CONTA SOLO IL FATTURATO e quindi sei disposto ad impostare last minute aggressivi pur di vedere crescere le performance sul breve termine.

In ogni caso, per questo, e tanto altro ci vediamo a settembre con il nostro esperto, Emiliano Viola.

Impareremo insieme a gestire l’equilibrio tra marketing e revenue per ottimizzare le tariffe in funzione del brand del TUO hotel.

Come dici?

Non c’hai capito niente ma hai paura di finire in una pozza di sangue traforato dai proiettili dei tuoi competitor?

Sei fortunato, dovremmo avere ancora qualche posto sulla carovana che può metterti in salvo.

Salta su:

https://www.albergatorepro.com/evento-albergatore-pro-2017/


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Golden nugget - Tempi di servizio del caffè

Stasera ti regalo una mini pillola estratta dai nuovi appunti di Stefano Zannoni sul breakfast.

Lo faccio perché questo é il classico esempio di quello che gli americani chiamano “golden nugget” o, come diremmo noi, “pepita d oro”, e mi permette di spiegare un aspetto fondamentale del corso di settembre.

Cioè il dettaglio che fa la differenza.

Perché è vero che per diventare Albergatore Professionisti occorre lavorare sui principi fondamentali.

E qui sopra lo facciamo OGNI giorno.

Ma è anche vero che alla prossima edizione del corso parteciperanno alcuni albergatori che sono già professionisti.

E sai dove sta la differenza tra un albergatore professionista e un CAMPIONE?

Esatto, nel dettaglio.

La singola attenzione che, da SOLA, può fare la differenza anche nel complesso di un servizio già ottimo.

Per renderlo eccellente.

E questa è una delle cose che nel corso Albergatore Pro ricerchiamo costantemente.

Ma torniamo al nostro caffè.

Una delle cose di cui abbiamo discusso con Stefano è la “cultura Starbucks” e come essa sia riuscita a modificare le abitudini delle persone nel mondo.

Perfino in Italia, dove la catena non ha ancora ufficialmente aperto negozi, è esplosa la mania di muffin, pancake e caffè “americani”.

Ora, a prescindere dai gusti personali e dalle responsabilità di Starbucks, quella che viene definita “american coffee experience” incide anche sui tempi.

Proprio così.

Basti pensare quanto tempo ci vuole per consumare un caffè americano lungo servito alla temperatura della lava vulcanica.

10 minuti per renderlo bevibile senza vedere la propria lingua sciogliersi come un biscotto.

10 minuti per berlo.

Ora, partiamo dal dire che nel 90% degli hotel italiani il caffè americano NON esiste (male!)

E se stai leggendo compiaciuto pensando di rientrare nel 10%, sappi che NO.

L’espresso con acqua calda a parte non è caffè americano.

Sai come si chiama in realtà?

Espresso con acqua calda a parte.

Ora detto questo, noi italiani abbiamo ancora l’abitudine atavica legata a caffè e brioche.

Con il caffè servito e bevuto in tempo reale, più veloce di cambio gomme in formula uno.

E questo porta come conseguenza che i camerieri, chiedano e servano il caffè immediatamente.

Tanto che spesso il caffè arriva mentre il cliente ancora sta cercando il piatto sul buffet.

Così quando il malcapitato torna a tavola lo beve freddo.

E la schiuma non c’è più.

Rafforzando il mito secondo il quale “il caffè buono si beve solo al bar”.

Sai cosa basterebbe fare invece?

Basterebbe che il cameriere, quando prende l’ordinazione, chieda al cliente QUANDO lo vuole.

“Glielo servo subito o aspettiamo?”

“Mi fa cenno lei quando è pronto?”

Ecco.

Questo è un dettaglio che fa la differenza.

Perché, con una singola domanda, senza costi aggiuntivi, si genera una migliore esperienza di servizio e si da un impagabile dimostrazione di professionalità.

Ti stai chiedendo perché ho deciso di parlarti di breakfast e caffè alle 20.26 di domenica sera?

Due motivi.

1) Perché sono ufficialmente chiuse le candidature per la diretta sul breakfast. Entro domani ti comunicheremo il prescelto.

2) Perché cosi stasera mandi un bel messaggio ai capi servizio sulla chat dell’hotel (perchè ce l’hai vero?) e ti raccomandi che, DA DOMANI MATTINA, i camerieri chiedano sempre al cliente quando vuole servito il caffé.

P.s. Siamo a circa 70 iscritti per il corso di settembre e mancano una decina di posti per arrivare a 80 che, considerando staff e docenti, ci porteranno a completamento sala.

P. p. s. Da lunedi il prezzo sale ancora. Hurry up!!

https://www.albergatorepro.com/evento-albergatore-pro-2017/


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Perchè la creazione di un nuovo brand assomiglia più alla produzione dell'olio d'oliva che alla nascita di un pezzo di Jovanotti?

La cosa che mi sorprende quando lavoro gomito a gomito con gli albergatori per creare un nuovo brand è la reazione che hanno rispetto al PROCESSO.

Non so perché nella loro testa c’è la convinzione che creare un brand sia un evento “creativo” che prevede una specie di illuminazione che arriva da un momento all’altro da non si sa bene quale galassia.

Tipo Jovanotti quando butta giù una hit (che per la cronaca non nascono così nemmeno quelle).

In realtà creare un brand è una procedura tecnica.

Che prevede conoscenze profonde e uno studio analitico di una serie di fattori.

Che devono essere affrontati in ordine logico e cronologico.

Uno dopo l’altro.

Poi ci sono i compiti da fare a casa (gli studenti a casa propria)

Poi si rivede insieme il risultato della raccolta dati.

Dopo di che si fa una scrematura.

Si tiene quello che ha senso, si butta quello che NON ha senso.

A volte bastano 2-3 incontri per avvicinarsi al risultato.

A volte servono un paio di mesi.

Quello che è certo è che niente succede per caso, ne da un momento all’altro.

Creare un brand è un PROCESSO.

Una cosa tipo produrre l’olio d’oliva, presente?

Non è che uno stacca un’oliva dal ramo, la strizza e ci condisce la pasta…

Prima c’è la raccolta, poi lo stoccaggio. Poi la defogliazione e il lavaggio. Poi le olive vengono spappolate con la molitura e impastate con la gramolatura.

Solo allora viene fatta l’estrazione.

E con il brand è più o meno la stessa cosa.

Si segue un procedimento che passa dall’analisi della destinazione, degli eventuali dati a disposizione e delle caratteristiche della struttura, per individuare il cliente target.

Poi c’è tanta roba in mezzo che ti racconto a settembre…

Fino ad arrivare ad un risultato preciso, misurabile ed immediatamente applicabile.

Insomma, creare un brand è un’attività tecnica e psicologica allo stesso tempo.

Ed è una figata pazzesca.

Come dici, vorresti farlo anche per il tuo hotel?

Allora Iscriviti subito al corso Albergatore Pro del 25-26 settembre.

P.S. Rispondo pubblicamente a tutti, una volta per tutte.

Non accetto studenti privati che NON hanno prima partecipato al corso.

Perché un filtro del genere?

Perché prima devo essere sicuro che siamo d’accordo sui fondamentali.

Altrimenti parliamo due lingue diverse e non ci capiremo, MAI.

Quindi, se te lo stavi chiedendo, la risposta è si.

Per studiare con me ti serve il pezzo di carta.

E te lo procuri cliccando qui:

https://www.albergatorepro.com/evento-albergatore-pro-2017/


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