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L'importanza della formazione: Hilton compie 100 anni

Era proprio il maggio 1919 quando il facoltoso imprenditore Conrad Hilton, invece di una banca, decise “last minute” di acquistare un hotel di 40 camere, The Mobley a Cisco, Texas.

Una scelta dettata dal cuore, considerato che già a 16 anni, per arrotondare la paghetta durante gli studi, Hilton lavorava come portiere nella pensioncina di cinque camere del padre August, a San Antonio, nello stato del New Mexico.

Il primo hotel Hilton fu invece costruito da Mr Conrad a Dallas, in Texas, e inaugurato nel 1925.

Da lì cominciò una lunga storia di aperture e innovazioni che oggi, ad un secolo di distanza, hanno reso il gruppo, uno dei più grandi del mondo, con 923.110 stanze e 5.757 proprietà in 113 Paesi.

Nel 1946 il gruppo mise un’altra pietra miliare nello sviluppo del settore, fondando la Hilton Hotels Corporation, la prima compagnia alberghiera a vendere azioni a Wall Street.

L’escalation, alle soglie del boom economico del Dopoguerra, diventò inarrestabile.

Hilton lanciò il primo sistema di prenotazioni con call centre e centraliniste arrampicate su scale a pioli per segnare, a mano, le camere vendute nelle diverse proprietà.

Sempre in quegli anni, si iniziò a disporre nelle stanze una serie di piccoli oggetti utili durante il soggiorno: notebook e matita per prendere appunti, un’agendina con i numeri di telefono per prenotare la baby sitter o farsi stirare un abito, il mini kit per cucire un bottone saltato un istante prima di un meeting importante.

Oggetti graziosi che gli ospiti portavano poi con sé come souvenir o addirittura come regalino per le mogli a casa.

Dove formate il vostro personale?

“Ufficialmente non abbiamo una scuola. Ma in pratica sì, sia considerando il numero di ore che dedichiamo alla formazione, sia con la Hilton University, un programma di 2.500 corsi online a iscrizione gratuita per i nostri dipendenti (quasi 400.000 ndr).

Inoltre cerchiamo sempre di fare partnership con le scuole alberghiere dei dintorni e, dopo un periodo di internship, assumiamo i migliori.”


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WhatsApp Business per hotel - Attivazione, costo e come funziona

  • No, WhatsApp Business non si paga.
  • No, non devi comprare una sim apposta.
  • No, non devi usare il tuo account privato.

Perdona l’inizio aggressivo, era solo per smentire qualche preconcetto comune errato, ma adesso che ci siamo chiariti, iniziamo subito la guida su come utilizzare WhatsApp Business, ed in particolar modo, come usarlo nel tuo hotel.

Partiamo con un po’ di storia, WhatsApp Business nasce ad inizio 2018 solamente per piattaforme android, ed è disponibile per Iphone solamente dai primi mesi del 2019.

Ma quali sono i vantaggi rispetto a WhatsApp normale?

  • E’ possibile inserire i dati del tuo hotel (Logo, payoff, indirizzo, email e sito).
  • E’ possibile attivarlo con il numero fisso.
  • Si possono impostare le risposte automatiche e utilizzare automazioni da app di terze parti.

Che dici, basta per convincerti?

Non posso sentire la tua risposta ma sono sicuro che non vedi l’ora di scaricarlo!

Bene, puoi farlo comodamente dal PlayStore Android e dell’App Store iOS, procedi pure senza indugi, WhatsApp Business può coesistere sullo stesso telefono in cui hai il tuo WhatsApp privato, sono due app separate e indipendenti.

1. Installazione

Ecco i link diretti a WhatsApp Business per Android e iPhone:

Clicca su link della versione adatta al tuo dispositivo e procedi all’installazione.

Fatto?

Adesso non resta che attivarlo.

Già, ma su quale numero di telefono?

Qui hai un paio di possibilità.

Se non hai mai comunicato nessun numero di cellulare e sul tuo sito hai solo il numero fisso, la scelta è ovvia:

devi attivare WhatsApp Business sul numero fisso dell’hotel.

Se invece hai un numero di cellulare dedicato alla tua attività, puoi utilizzare quello.

Se invece hai un numero di cellulare solamente per utilizzare WhatsApp dell’albergo, puoi decidere di sostituirlo con il numero fisso, in modo da dare un unico contatto ai clienti ed evitare che ti chiamino al cellulare.

Il mio consiglio è quello di utilizzare sempre e comunque il numero fisso.

Se stai pensando di convertire il tuo WhatsApp privato in business, te lo sconsiglio assolutamente, perché non puoi più tornare indietro e rischi che i clienti ti chiamino al cellulare anziché al numero fisso dell’hotel.

Fatte queste premesse, vediamo come si attiva WhatsApp Business con il numero fisso.

Ricevo molte richieste su questa procedura, ma in realtà è molto semplice, c’è solo un passaggio un po’ nascosto da fare.

Ammetto che il “trucco” non sia immediato, ma vedrai che una volta spiegato sarà il classicissimo uovo di Colombo.

Inserisci il numero fisso del tuo hotel e confermalo:

Adesso WhatsApp proverà ad inviarti un sms, ma in fondo vedrai un timer di un minuto, se scorri in basso, scoprirai la voce “Chiamami”.

Ecco il trucco!

Non devi far altro che aspettare che finisca il timer e selezionare la voce “Chiamami“.

Ti squillerà il telefono e una voce registrata ti dirà il codice di 6 cifre da inserire per attivare il tuo numero fisso.

Tecnicamente quindi puoi inserire qualsiasi numero di telefono, a prescindere che ci sia un centralino o che sia un numero verde.

Ottimo, adesso che hai attivato WhatsApp Business vediamo passiamo alla…

2. Configurazione

Apri WhatsApp Business, vai nel menù dei 3 puntini in alto a destra e poi su “Impostazioni attività“, ti ritroverai la schermata qui sotto:

2.1 Impostazioni attività

Tocca la prima voce “Profilo attività” per impostare:

  • Indirizzo
  • Categoria
  • Payoff
  • Orari
  • Email
  • Sito web

Una volta compilato tutto, il profilo WhatsApp del tuo hotel comparirà così:

Bello vero?

In questo modo chi ti scrive su WhatsApp avrà subito a portata di mano, anzi, di dito, tutti i dati del tuo hotel.

2.2 Statistiche

Facendo un passo indietro ed andando in “Statistiche” otterrai i dati di:

  • Messaggi inviati
  • Messaggi consegnati
  • Messaggi letti
  • Messaggi ricevuti

Sono statistiche relativamente interessanti, può essere utile vedere se i messaggi inviati sono stati consegnati e letti nel caso usi i messaggi broadcast, che spiegherò più sotto, o automazioni con app esterne, in modo da capire se stanno funzionando bene o se la gente ha iniziato a bannarti!

2.3 Link diretto

Proseguiamo con un’altra funzione molto interessante, il “Link diretto” ovvero come creare il “Click to chat“, ovvero il “Clicca qui per chattare con l’hotel“.

Questa funzione permette di creare un link cliccabile che apre istantaneamente WhatsApp e permette ai visitatori del tuo sito di scrivervi immediatamente.

Perdonami se andrò un po’ nel tecnico, ma puoi inoltrare questo articolo direttamente alla tua web agency o a chi ti segue il sito.

Questa è la schermata di configurazione:

Il link in realtà è molto semplice, non è altro che https://wa.me/tuonumero

Come vedi, di fianco hai le icone per copiare e condividere il link con chi si occupa del sito.

Più in basso trovi la funzione “Crea un messaggio predefinito“, che serve per aggiungere un messaggio predefinito al link.

Impostando ad esempio “Richiedo informazioni per il periodo“, a chi cliccherà il link, si aprirà WhatsApp già con questa frase e dovrà solamente completarla ed inviare il messaggio.

Ma è solo un esempio, puoi personalizzare il link come preferisci, la sintassi è questa:

  • https://wa.me/ (parte sempre uguale)
  • 393894446108 (il tuo numero di telefono col 39 davanti)
  • ?text=parolachevuoi
  • %20 (per inserire lo spazio)

Qui sotto ho colorato le varie parti per farti capire meglio:

Gli utilizzi sono infiniti, puoi creare anche link con codici sconto segreti che puoi comunicare solo agli iscritti alla tua newsletter o alla tua pagina Facebook.

Ad esempio puoi inserire nella tua newsletter un link: https://wa.me/tuonumero?text=offerta%20newsletter

In questo modo i tuoi lettori devono solo cliccare ed inviare il messaggio e tu saprai che quel contatto proviene dalla tua newsletter.

Qui sotto invece ti faccio vedere come ho implementato i link sul mio sito.

Ce n’è uno in alto a destra e uno nel piè pagina, entrambi quindi sempre visibili in tutte le sezioni del sito.

Analizzando le statistiche, ho scoperto che il link in alto alla pagina ha avuto il doppio dei click.

Te lo dico giusto per informazione prima di decidere dove posizionarlo sul tuo sito.

Li puoi facilmente tracciare “accorciando” il link con il servizio gratuito Bit.ly

Puoi utilizzare questo servizio anche per accorciare i link dei messaggi predefiniti.

Diventeranno da così:

https://wa.me/393894446108?text=Sono%20interessato%20all%27offerta%20di%20natale

a così:

bit.ly/OffertaNataleRiccione

Molto meglio, vero?

2.4 Messaggio d’assenza

Passiamo ora al “Messaggio d’assenza“, che trovi sempre nella schermata precedente, quella delle “Impostazioni attività“.





Qui puoi creare e abilitare un messaggio automatico che verrà inviato a chi ti scrive in determinati orari, che possono essere:

  • Invia sempre
  • Orario personalizzato
  • Al di fuori degli orari di apertura

A seconda di quello che ci vuoi scrivere, è meglio utilizzare un’opzione anziché un’altra.



Caso 1 – Invia sempre

In questo caso il messaggio andrà inviato sempre e comunque, un esempio può quindi essere:

Grazie per averci contattato! Non appena possibile ti risponderemo.”



Caso 3 – Al di fuori degli orari di apertura

No, non mi sono dimenticato il caso 2, ma mi serve spiegare prima il 3.

Se hai impostato gli orari di apertura nelle “Impostazioni attività” (le ho spiegate poco sopra), puoi utilizzare questa opzione con un messaggio del genere:

Grazie per averci contattato! Riceverai risposta dalla nostra reception domani mattina alle 09.30.

Nel frattempo puoi visitare il nostro sito al link: https://www.lanuovaorchidea.com



Caso 2 – Orario personalizzato

L’orario personalizzato è simile al caso che hai appena visto, lo puoi usare come una sorta di “segreteria” impostando gli orari in cui nessuno può rispondere.

Un riposino ogni tanto te lo vorrai concedere, no?

Grazie per averci contattato! Riceverai risposta dalla nostra reception in giornata/entro sera.

Questi ovviamente sono solo esempi, anche in questo caso gli utilizzi sono diversi.

Sono sicuro che ti starai chiedendo:

“Ma tutte le volte che uno mi scrive riceverà questo messaggio?”

Assolutamente no.

Alla voce “Destinatari” puoi decidere chi deve ricevere il messaggio di assenza:

  • Tutti
  • Tutti quelli non in rubrica
  • Tutti tranne…
  • Invia solo a…

L’opzioni consigliate sono “Tutti” o “Tutti quelli non in rubrica” a seconda del tipo di messaggio che imposti.



2.5 Messaggio di benvenuto

Vediamo ora il “Messaggio di benvenuto“.





Qui l’impostazione obbligatoria è “Tutti quelli non in rubrica“, dato che si presume sia la risposta al primo contatto da un nuovo potenziale cliente.

Nell’esempio ho anche aggiunto il link al mio booking engine, in modo da dirottare già lì chi mi scrive per sapere la disponibilità, ovvero il 99% dei casi.

Attenzione però, il messaggio di benvenuto e quello di assenza si possono sovrapporre.

Se uno che non hai in rubrica ti scrive negli orari in cui è impostato il messaggio di assenza, riceverà anche quello di benvenuto, fai attenzione quindi a scrivere contenuti diversi.



2.6 Risposte rapide

Ormai sei giunto a metà guida, ti spiego adesso l’ultima voce della schermata “Impostazioni attività” è “Risposte rapide“.





Qui puoi andare a creare delle risposte rapide da inviare semplicemente digitando la barra / e scrivendo o selezionando la parola chiave.





Non solo, puoi impostare fino a 3 parole chiave per ogni riposta automatica, così quando una di quelle viene utilizzata nel messaggio, verrà proposta come prima soluzione la risposta automatica giusta.

Ovvero, se uno ti scrive “Avete disponibilità per capodanno” e hai impostato capodanno come parola chiave, in automatico ti verrà proposta per prima la risposta rapida giusta.







Come va? Sei stanco?

Lo so, le cose sono tante, ma se provi ad usare l’app, vedrai che è molto più semplice fare che spiegare!

3. Etichette

Abbiamo finito le “impostazioni attività“, vediamo ora cosa sono e a cosa servono le etichette.

Torna nella schermata principale di WhatsApp Business, quella con tutte le chat, e sempre dal menù con i 3 pallini in alto a destra, seleziona la voce “Etichette“.

Qui puoi impostare fino a 20 etichette che puoi andare ad associare ad ogni singolo contatto.





Per associare l’etichetta ad un contatto, basta che entri nella sua chat e dal menù con i 3 pallini in alto a destra selezioni “Etichetta chat” e spunti le etichette che vuoi attribuirgli.

Oppure dalla schermata principale con tutte le chat, puoi tenere premuto su una chat e fare una multi-selezione per etichettare più chat contemporaneamente.





Così facendo puoi andare a catalogare e a richiamare tutte le chat con un semplice tocco, ma non solo…





4. Messaggi broadcast

Questa è una delle funzioni più interessanti di WhatsApp Business, perché ti permette di raggiungere con un unico messaggio fino a 256 contatti.

Attenzione però, non sto parlando dei gruppi, i destinatari dei broadcast ricevono un messaggio direttamente da te, come se fosse uno privato.

Lo vedrai solo tu su WhatsApp Business perché ci sarà il simbolo del megafono di fianco al messaggio inviato tramite broadcast.

Ne capisci la potenzialità?

Ti faccio un esempio.

  • Crei l’etichetta “Weekend
  • Ogni volta che ricevi una richiesta per il weekend, associ alla chat l’etichetta “Weekend
  • Fai un’offerta per il weekend e mandi un messaggio broadcast a tutti quelli con l’etichetta “Weekend“.
    Per farlo tocca i 3 puntini in alto a destra-> “Etichette“-> Seleziona l’etichetta-> 3 puntini in alto a destra-> “Messaggia i clienti“.





Che te ne pare?

Sì, sì, lo so, Gdpr, privacy, ecc…

Devi fare molta attenzione all’utilizzo di WhatsApp Business come strumento di marketing.

Inutile dirlo, ma lo dico lo stesso: non puoi mandare un messaggio al giorno a tutti i contatti, altrimenti ti bloccheranno e perderai per sempre potenziali clienti.

Il consiglio che posso darti è quello di creare una risposta rapida con un testo simile a:

Ti possiamo contattare in caso di future offerte?

Se la persona dice di sì, allora gli puoi associare l’etichetta e mandargli le future comunicazioni.

Ancora, per fortuna, WhatsApp è poco usato per fare marketing e non si è ancora riempito di “spammer“, ma è solo questione di tempo prima che arrivino tutti gli incompetenti a rovinare il mercato.

Questo è il modo corretto per ottenere l’autorizzazione all’invio di comunicazioni che sta utilizzando Sky Sport:





Quando si schiaccia il pulsante “WHATSAPP” viene richiesta l’accettazione della privacy:





Una volta accettata la privacy, viene abilitato il pulsante “APRI WHATSAPP”:





Infine si apre WhatsApp con un messaggio predefinito che ricorda di aggiungere il numero alla rubrica.





Questo è un passaggio obbligatorio se vuoi utilizzare sia i messaggi Broadcast che app di automazione come AutoResponder, che vedremo più avanti.



5. Formattazione del testo

Che WhatsApp sarebbe senza emoticon?

😆

Negli esempi che ho fatto fino ad ora, non ho volutamente inserito emoticon, per non distrarre troppo, ma ovviamente ne puoi inserire una ogni tanto per abbellire il messaggio.

Mi raccomando, non troppe però!

Ho visto dei mascheroni in giro che fanno passare la voglia di leggere…





E soprattutto ricordati a chi stai comunicando, non tutti i tuoi clienti target possono essere abituati alle faccine.

Una cosa che invece è bene usare, ma che conoscono in pochi e la usano in ancor meno, è la formattazione del testo.

E’ infatti possibile scrivere in grassetto, corsivo e barrato:

Per modificare il formato del testo in corsivo, inserisci un trattino basso ad entrambi i lati del testo, in questo modo:

_testo_

Per modificare il formato del testo in grassetto, inserisci un asterisco ad entrambi i lati del testo, in questo modo:

*testo*

Per modificare il formato del testo in barrato, inserisci un tilde ad entrambi i lati del testo, in questo modo:

~testo~





Da smartphone puoi anche evidenziare il testo che vuoi modificare e selezionare il tipo di formattazione dal menù che si aprirà.

6. WhatsApp Web

Bene, ultimata la configurazione da smartphone, non resta che utilizzarlo da computer!

Eh sì, perchè WhatsApp Business, come anche quello normale, richiede l’installazione da cellulare ma è poi possibile utilizzarlo da computer tramite WhatsApp Web, a patto che lo smartphone sia sempre connesso ad internet.

Per utilizzare WhatsApp Web basta andare sul sito https://web.whatsapp.com/ e seguire le istruzioni a video.

Piccola precisazione: è possibile utilizzare WhatsApp Web solamente da una postazione, aprilo solo sul pc di chi lo usa effettivamente.

Ovviamente utilizzarlo da qualsiasi pc, l’importante è che sia aperto solo da una postazione.

Se lo apri quando è già in uso da un altro computer, ti comparirà la domanda:

Se sullo stesso pc stai già utilizzando WhatsApp Web con il tuo account privato, non c’è alcun problema, puoi collegarti all’account business da un altro browser.

Io ad esempio utilizzo il mio account privato su Chrome e quello business su Firefox.

7. Domande?

Sei hai domande, non esitare a scriverle nei commenti, di seguito rispondo a quelle che mi sono già state fatte.

Sullo stesso telefono si possono tenere le app sia di WhatsApp normale (con il numero privato) che di WhatsApp Business (con il numero fisso)?

Certamente, sono due app separate ed indipendenti che posso essere tranquillamente utilizzate con numeri diversi sullo stesso dispositivo.

Ma funziona anche in presenza di un centralino qualora si volesse attivare il numero fisso?

Assolutamente sì, l’attivazione è una semplicissima telefonata.

WhatsApp Business porta nuovi clienti?

Diciamo che è un canale di comunicazione in più che può portare un contatto più immediato, non è un canale di acquisizione clienti, ma può incentivare a contattarti.

Può essere benissimo che qualcuno ti contatti su WhatsApp perché non ha voglia o possibilità, in quel momento, di accedere alle email.

E magari se non avesse avuto la possibilità di contattarti in quel momento, poi se ne sarebbe dimenticato.

Io personalmente ho da poco ricevuto una prenotazione gestita (tra l’altro anche un po’ di fretta) interamente su WhatsApp:

Il cliente si spazientisce nell’attendere i tempi di risposta in maniera maggiore rispetto alla comunicazione per email?

Presidiare il canale WhatsApp è importante perché chi ti scrive si aspetta una risposta in tempi brevi, altrimenti ti avrebbe mandato una mail.

I tempi brevi di risposta sono fondamentali e i messaggi automatici che abbiamo visto poco sopra, ti aiuteranno notevolmente.

Si può usare su un solo cellulare?

Sì, WhatsApp Business, come quello normale, si può utilizzare solamente da un dispositivo, motivo per cui è molto comoda la versione web.

Esistono dei software seri per gestione e invii promozioni?

Ho avuto modo di provare il migliore disponibile in questo momento, ma non è ancora perfetto al 100%.

Considerando che si tratta di comunicazioni molto più dirette rispetto alle email, consiglio di aspettare ancora ed intanto prendere familiarità con l’app normale.

8. Automazioni

E’ possibile automatizzare maggiormente le procedure?

Sì, si possono utilizzare alcune app che automatizzano maggiormente i messaggi e le azioni.

In questo caso però, è obbligatorio avere un dispositivo esclusivamente dedicato a WhatsApp Business.

Le app di automazione, infatti, devono catturare le notifiche e per questo devono rimanere sempre aperte.

Per evitare di mandare tutto in crash, ti consiglio caldamente di non usare il dispositivo per altre cose.

Il mio consiglio è quello di tenere un qualsiasi dispositivo android (che costa meno e, soprattutto, le app per l’automazione ancora non ci sono per Ios) sempre collegato al caricabatteria e vicino all’access point, per avere sempre carica e connessione.


8.1 AutoResponder per WA

Vediamo allora come automatizzare le risposte con AutoResponder per WA

Con questa app puoi preimpostare le risposte automatiche in base alle parole contenute nei messaggi ricevuti.

Esempio:



Qui l’impostazione è la seguente: se nel messaggio ricevuto c’è la parola posto o disponibilità, in automatico viene mandato un messaggio con il link al booking engine.

Questo perché la maggior parte dei messaggi è:

Avete disponibilità dal…al…

Oppure

C’è posto il…

In questo modo, è possibile rispondere automaticamente ed immediatamente a tutte le richieste di disponibilità.

Questo, come sempre, è solo un esempio, puoi sbizzarrirti come vuoi con questo tipo di automazione.

Puoi configurare come parola anche un codice sconto e invogliare i potenziali clienti a scriverti su WhatsApp per avere accesso all’offerta.

Ti ricordi la pubblicità della suoneria del gattino Virgola?

Ecco, anziché dire di inviare CIAO, basta che dici di inviare “offertasegreta.

In questo modo sei anche in grado di tracciare qualsiasi tipo di offerta o call to action offline.

Così in base alla parola che ti scrivono, sai dove hanno letto l’annuncio: cartellone, rivista, depliant, bigliettino da visita, ecc…

Sarà sufficiente configurare in AutoResponder “offertasegreta” come parola e il link al tuo booking engine o ad una landing page dedicata come risposta.

E non finisce qui!

Puoi anche utilizzare queste automazioni con i clienti che hai già in hotel.

Qual è la domanda che ti fanno di più?

Vabbè, questa è facile…

“Qual è la password del wifi?”

Configurare “wifi” come parola e la password della tua rete come risposta.

Sai quante persone in meno che fanno la fila al bureau per chiederti sta benedetta password?

Se ti senti propositivo, puoi anche gestire il servizio in camera con WhatsApp.

Il cliente invia “room service“, riceve in automatico il listino prezzi di tutti i prodotti (che avrai configurato precedentemente) ed effettua l’ordine!

Qui invece risparmi una marea di tempo al telefono e incentivi la vendita del servizio in camera, perché ordinare al cellulare è molto più immediato che fare una telefonata.



Direi che non serve fare altri esempi, sfrutta le domande che ti fanno più spesso o i servizi ancillari che vuoi spingere per creare nuove automazioni!

AutoResponder per WA è gratuito nella versione base, ma è veramente molto limitata, ti consiglio di provarla per prenderci la mano e valutarne l’acquisto a 15 €.

Con la versione PRO è possibile inserire più di 3 righe nelle risposte, mandare messaggi multipli, avere una miglior riconoscimento delle parole chiave e può anche mandare la posizione (utile soprattutto se il tuo hotel non è facile da raggiungere).


8.2 MacroDroid

La seconda e ultima app che vediamo è MacroDroid, che ti permette di creare automazioni con servizi esterni a WhatsApp, come email ed sms.

Perdonami se non andrò molto nel tecnico percè MacroDroid è un’app un po’ difficile da usare.

Mi interessa di più spiegarti cosa può fare, poi se sei uno smanettone, puoi occupartene tu, oppure in base alle nozioni che ti do, puoi decidere la strategia e delegarne la realizzazione a chi di dovere.

Qui ho configurato l’automazione che, quando viene ricevuta la parola posta, manda una mail al mio indirizzo (nel tuo caso ovviamente sarà il tuo o quello generico che legge la reception).

Poi su AutoResponder ho impostato che quando riceve la parola “disponibilità” mandi questi 3 messaggi:





Se l’utente preferisce la risposta su WhatsApp, MacroDroid manderà una mail, a te o alla reception.


Io ho impostato “Preventivo da WhatsApp” come oggetto della mail, seguito dal numero di telefono e il testo del messaggio del cliente nel corpo della mail.





Se l’utente preferisce invece ricevere il preventivo tramite email, scriverà “posta” e MacroDroid ti manderà una mail di notifica.

Io ho impostato che l’oggetto della mail sia “Preventivo da WhatsApp” seguito dal numero di telefono e il testo del messaggio del cliente nel corpo della mail.





Oppure, se l’utente preferisce parlare con qualcuno, MacroDroid, intercettando la parola “reception”, ti manderà un sms con la richiesta di contatto, in modo da poter chiamare subito il tuo futuro cliente.





Ti riassumo il tutto con un’infografica:





8.3 Zapier

Abbiamo visto che partendo da WhatsApp Business, MacroDroid può mandare sms e mail, ma possiamo aggiungere un ulteriore tassello: Zapier.

Zapier è un servizio online che mette in comunicazione dei programmi che normalmente non si parlano.

E’ una sorta di channel manager per app.

Per il tuo hotel può essere utile perché se imposti la parola chiave “newsletter“, non appena il cliente la scrive, MacroDroid la riconosce e manda una mail a Zapier, che a sua volta è in grado di inserire l’indirizzo nei programmi di email marketing più utilizzati (ActiveCampaign, MailChimp, GetResponse, ecc…).

Oppure, collegando il tuo account Google, ogni volta che aggiungi un contatto nella rubrica, Zapier può aggiungerne l’indirizzo email in una lista dedicata (es. clienti 2019) all’interno dei programmi di email marketing che ho elencato nel paragrafo precedente.

Ripeto, sono esempi e sono tutti declinabili alla tua realtà.

Non scendo maggiormente nel tecnico perché altrimenti serve un altro tutorial di 4.000 parole (non ho badato a spese per questo articolo!), ma ti posso fare vedere come ho configurato io gli avvisi, se può essere utile a te o a tuo cuggino smanettone.





9. Conclusioni

Bene, direi che siamo giunti alla fine.

Mi raccomando, non buttarti a capofitto nelle automazioni, parti dall’inizio, segui questo ordine:

  1. Configura in modo impeccabile il tuo profilo
  2. Utilizza e fa utilizzare WhatsApp Web
  3. Configura il messaggio di benvenuto, di assenza e le risposte rapide
  4. Abilita il Click-to-chat su sito, newsletter, Facebook, ecc…

Poi, solo quando questi 4 punti sono tutti funzionanti, allora puoi:

  1. Utilizzare le etichette
  2. Mandare messaggi broadcast
  3. Automatizzare con AutoResponder
  4. Utilizzare MacroDroid

Le azioni sono tutte in rigoroso ordine di esecuzione.

Puoi sbloccare la voce successiva solo se hai completato quella precedente.

Lo dico nel tuo interesse, capita spesso di farsi prendere dall’entusiasmo e fare il passo più lungo della gamba.

Nel caso invece non ti avessi convinto ad utilizzare WhatsApp Business, ma ne dubito

😜

, concludo con 2 notizie.

Booking lo sta già utilizzando:





In India stanno anche già pagando con WhatsApp:





Quella che oggi è una torta venduta a 2.000 rupie a Mumbai, domani può essere la tua camera prenotata e pagata in tempo reale.





Tra l’altro, è notizia recentissima che Facebook nel 2020 introdurrà Libra, la sua criptovaluta, ed essendo Zuckerberg proprietario sia di Facebook che di WhatsApp, è molto probabile che si andrà verso l’utilizzo della stessa moneta digitale su tutte le sue piattaforme, quindi anche su Instagram.

Ma non solo, se guardi tutte le aziende che aderiranno a Libra, ne vedrai una che riguarda gli hotel più degli altri…

Trovata?

Esatto, è Booking!

Ora non voglio andare fuori tema, ma stai inizia a metterti nell’ordine di idee di accettare le criptovalute!





Sì, lo so, lo so cosa stai pensando.

«Eh, ma io adesso non riesco a star dietro anche a whatsApp!»

Ti capisco bene, anche altri non pensavano che fosse importante rimanere aggiornati…

  • Diceva così anche il TomTom di Google Maps
  • Diceva così anche la Kodak delle macchine digitali
  • Dicevano così anche la Nokia e il Blackberry di Android e Ios
  • Diceva così anche Blockbuster dello streaming
  • Diceva così anche la Nintendo della Playstation

Anche il capitano del Titanic diceva che era solo un rumorino…




Congratulazioni, sei arrivato alla fine!

Capisco che le cose scritte sono tante (sono ben 4.000 parole), ma ti assicuro che è tutto molto più facile di quello che sembra.

Non ci credi?

Inserisci la tua email qui sotto per avere accesso immediato alla video-guida che ho registrato per rivedere in tempo reale e passo-passo ogni singolo aspetto di WhatsApp Business.

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Hai pensato a un dettaglio instagrammabile del tuo hotel?

Il Rodamón Riad di Marrakech è un ostello un po' particolare.

Quando si pensa ad un ostello infatti viene subito in mente un posto certamente accogliente ma, insomma, un po' spartano o "alla buona", con letti se non proprio di fortuna comunque non proprio di lusso e stanzoni di varia grandezza da condividere con altri, spesso sconosciuti.

Quello di Marrakech invece pare essere l'hotel perfetto per chi è patito di Instagram, per i blogger o i travel influencer.

Proprio a tale struttura turistica ha recentemente dedicato un articolo anche la nota testata britannica The Sun.

Una piscina da Instagram e selfie.

La sua zona piscina è quanto di meglio si possa desiderare per scattarsi foto mozzafiato e postarle sui social.

Il pavimento è decorato a mosaico ed osservarlo e fotografarlo dall'alto è qualcosa che veramente è meglio non perdersi.

I letti sono soffici le stanze accoglienti e per giunta sono disponibili, ad un prezzo maggiorato, anche delle vere e proprie suite.

Ma è proprio il prezzo ad aver attirato l'attenzione di migliaia di turisti da tutto il mondo: si parla di cifre a partire dai 24 dollari a notte per un trattamento da hotel di livello.

Chiunque ci sia stato non ha potuto fare altro che parlarne bene, anzi, meglio. In tutto questo non può mancare l'arredamento in stile marocchino ed il wi-fi ovunque per condividere l'esperienza con i propri amici e/o follower.

Per tutte queste ragioni, il Rodamón Riad hotel è diventato tra i più amati e corteggiati tra i traver influencer, gli instagrammers ed in generale gli amanti dei social, quelli insomma che ci tengono a far sapere che sono, o sono stati, in posti da fare invidia. Il costo, in effetti, per il servizio e la qualità dello stile che la struttura offre è quasi ridicolo.

Certo, bisogna ben guardarsi dal lamentarsi, non sia mai che la proprietà decida di alzare i prezzi. Ma per adesso i post su Instagram e sugli altri social si sprecano in lodi verso il Rodamòn Riad, vero e proprio centro turistico social.

L'effetto piscina è in effetti tutto da gustare. Il pavimento decorato che circonda la vasca sembra pensato appositamente per fare da contorno all'acqua che, a seconda dei giochi di luce, appare praticamente dello stesso colore.

Un effetto certamente particolare e difficilmente ritrovabile a così poco prezzo.

Ed è infatti da dire anche che non tutti i travel influencers sono ricchi e famosi, a prescindere dalla loro bravura o dal loro talento.

E' quindi normale che un luogo del genere sia osannato a destra e manca.

Se poi si parla di Instagram, nella grande maggioranza dei casi si tratta di persone in vacanza che vogliono solo condividere attimi di felicità con i propri amici e conoscenti ed è ovvio che ritrovarsi in un'atmosfera così orientaleggiante e ben studiata a prezzi accessibili praticamente a tutti non possa far altro che piacere e provocare un'irrefrenabile voglia di ritornarci.

E tu?

Hai pensato ad un dettaglio instagrammabile del tuo hotel?

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Come gestire le recensioni false su TripAdvisor, Google e Facebook

Visti i post e i messaggi che mi sono arrivati in privato, ho deciso di scrivere questo post con le linee guida da seguire per gestire le recensioni false.

La prima cosa da fare, è segnalarla al rispettivo link:

- Tripadvisor: https://www.tripadvisor.it/OwnerSupport…

- Google: https://support.google.com/business/answer/4596773?hl=it

- Facebook: https://www.facebook.com/help/439579999521224

Se non ottieni risposta o non viene preso alcun provvedimento, devi rispondere alla recensione.

Mi raccomando, non rispondete PRIMA di averla segnalata e aspettato la risposta, altrimenti potrebbe non venir presa in considerazione dall'assistenza perché l'avete commentata.

Nella risposta va semplicemente detto che è una recensione falsa, come lo racconteresti a me, spiegando il motivo o i motivi OGGETTIVI per cui non può essere vera.

Non dilungarti troppo e niente battute o sfuriate per far diventare "virale" la tua replica, aggraveresti solamente.

Tanto lo sai benissimo che se hai 100 recensioni positive e una negativa, gli utenti leggeranno proprio quella negativa, devi quindi sfruttare questa visibilità.

Fatto questo, archivia mentalmente la faccenda.

Mettiti il cuore in pace (lo so, è difficile), ma se lavori bene, qualche recensione negativa non ti rovinerà il lavoro, anzi, se gestita bene, darà maggior valore a quelle positive. 🙂

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Attivare WhatsApp Business con il numero fisso

Viste le numerose richieste che mi arrivano direttamente e sul gruppo, faccio questo post per chiarire la procedura.

Piccola premessa: WhatsApp Business è proprio un'altra app da installare, diversa da WhatsApp.

Volendo puoi convertire il tuo account privato in business, ma poi non potrai più tornare indietro, ti consiglio quindi, anzi, ti obbligo ad usare il numero fisso dell'hotel! 😁

La procedura di attivazione è molto semplice, basta inserire il proprio numero fisso quando viene richiesto e aspettare l'sms.

Scherzo.

Ovviamente WhatsApp business proverà a mandarti il messaggino, ma basta scorrere la schermata e attendere che si sblocchi il comando "Chiamami".

Questo passaggio è fondamentale e poco intuitivo perché la voce è nascosta dalla tastiera. Ha messo in difficoltà anche me la prima volta! 😅

A questo punto ti suonerà il telefono dell'albergo e una voce registrata ti comunicherà il codice di 6 cifre da inserire e...

Voilà, tutto fatto!

Da adesso potrai usare WhatsApp business col numero fisso sia dall'app che da pc con WhatsApp web.

Per comodità, riporto qui i link per il download dell'app:

- WhatsApp business per Iphone;

- WhatsApp business per Android;

- WhatsApp web.

Ti lascio con 2 annotazioni:

1) Se ti scrive una persona che ha salvato il tuo numero in rubrica senza il +39, il messaggio non ti arriverà, dovrai fargli correggere il numero.

2) Se vuoi usare sullo stesso pc WhatsApp web con il tuo numero privato e quello fisso, basterà aprire WhatsApp web con 2 browser diversi, ad esempio Chrome e Firefox.

Bene, direi che per il momento è tutto, installa subito WhatsApp Business e metti i link su sito ed email, mi raccomando!

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Noi vogliamo fare LA RIVOLUZIONE. E tu?

Per quanto il tecnicismo spinto non sia mai stato al centro dei contenuti della nostra community, negli ultimi giorni ho ritenuto opportuno affrontare un argomento tanto prezioso quanto poco conosciuto dalla maggior parte degli albergatori.

Nasce così la serie di post (a breve ne arrivano altri) su Gogole Adwords come strumento di lead generation.

Ma chiariamoci una volta per tutte.

Pur ripetendo OGNI GIORNO quanto il nostro settore si evolva velocemente e quanto sia importante aggiornarsi costantemente per essere competitivi, non sarà mai UNO strumento, per quanto performante, a segnare la differenza tra chi ottiene risultati e chi stenta.

A prescindere da quello che vogliono farti credere i nerd infoiati del revenue o dei videogame per adulti travestiti da software per alberghi.

A conferma di ciò, uno dei feedback più frequenti che ho ricevuto negli anni dagli albergatori che hanno partecipato al corso Albergatore Pro suona più o meno cosi:

“Grandissima esperienza, contenuti eccezionali, bellissimo confrontarsi con persone con la mia stessa passione, adesso il difficile sarà tornare e convincere il mio staff/mia sorella/fratello/moglie/marito/mamma/papà/ ad applicare tutto quello che ho imparato”

Capito il senso?

Per quanto paradossale, il problema per gli albergatori PRO NON é mai comprendere o applicare quanto appreso al corso.

Al contrario, il nostro marketing attira prevalentemente persone che hanno una naturale predisposizione a STUDIARE, IMPARARE, PROVARE e CAMBIARE.

Il VERO problema é un altro.

COINVOLGERE GLI ALTRI nel cambiamento.

Proprio così.

Appena tornati dal corso si è pervasi da una scarica di entusiasmo, adrenalina, voglia di fare che è quasi “fastidiosa” per chi è rimasto a casa e non ha vissuto la stessa esperienza.

Così, capita spesso che dopo qualche giorno di spontanea condivisione, chi ha partecipato finisca per gettare la spugna e isolarsi in una bolla per perseguire la missione in solitaria.

D’altronde, l’eccellenza non è per tutti...

Ora, se ci limitassimo ad essere una “società di formazione”, potremmo semplicemente accontentarci di contaminare “solo i migliori”

E oggettivamente sarebbe già un grandissimo risultato.

Ma io e Daniele non abbiamo mai avuto particolare sintonia con questa cosa dell’accontentarsi.

Da quando abbiamo iniziato ci siamo sempre battuti contro la mentalità gretta e rinunciataria della vecchia generazione di albergatori.

È la nostra crociata.

Passione e voglia di studiare sono alla base del nostro metodo.

Ma non è tutto.

C’è un altro aspetto che ho capito nella mia continua ricerca di strategie per incrementare le performance di un hotel...

SAPERE le cose non basta.

E non basta nemmeno saperle fare.

Perché per quanto un albergatore possa impegnarsi per diventare un fuoriclasse, l’albergo è un gioco di SQUADRA.

E il leader di una squadra deve sapere ISPIRARE gli altri per cambiarne la mentalità.

Ma per poter ispirare gli altri bisogna prima lasciarsi ispirare...

Più precisamente lasciarsi ispirare dalla GRANDEZZA.

Cosi, nel tempo abbiamo deciso che il format perfetto del corso Albergatore Pro deve seguire uno schema preciso:

3/4 contenuti tecnici
1/4 ISPIRAZIONE

Da questa convinzione nasce l’intervento di Mirco Gasparotto nel 2018, e la continua ricerca di nuove fonti da cui attingere.

Ed eccoci giunti alla notizia di oggi.

Al corso Albergatore Pro, avremo tra i docenti, un VERO MOSTRO di ispirazione.

Sono sicuro che lo hai già riconosciuto, ma prima di svelarti il nome voglio darti qualche indizio:

==> Eletto da France football terzo miglior allenatore della storia del calcio

==> Vincitore per due volte della coppa dei campioni e coppa intercontinentale (massimi trofei mondiali per club)

==> Allenatore della squadra eletta da word soccer “miglior squadra di club della STORIA“, ahimè il Milan dell'89

Il personaggio in questione è MOLTO di più di un “allenatore vincente”.

È un RIVOLUZIONARIO.

Una professionista capace, da solo, di RIBALTARE la cultura CENTENARIA del “catenaccio all’italiana.”

Battendosi con idee, coraggio e lavoro per rompere i luoghi comuni di un ambiente iper-tradizionalista come il calcio italiano.

Abbandonando l’opportunismo del calcio difensivo basato sul motto “prima non prenderle” per andare ad IMPORRE il proprio gioco VINCENTE ovunque nel mondo.

Capace di convincere fenomeni del calibro di Gullit e Van Basten che “vincere non basta... se vuoi fare la storia devi lasciare un segno del tuo stile”.

Ora, per concludere, potrei farvi un copia-incolla di una delle MILLE citazioni che riempiono le pagine sul web.

Invece no.

Preferisco raccontarti delle due ore che io e Daniele abbiamo trascorso a casa del mister, delle tante domande che ci ha fatto (lui a noi!!) per capire chi siamo, cosa facciamo e del perchè abbiamo scelto proprio lui, apparentemente cosi lontano dal nostro mondo.

Tra l’altro, si da il caso che Arrigo Sacchi sia anche titolare di un hotel a Milano Marittima e in realtà sappia bene si cosa parliamo.

Ma non lo abbiamo chiamato certo per questo.

E mentre ci faceva visitare casa sua con la palestra dove tutt’ora si allena regolarmente, la sala dei trofei e la pinacoteca, ogni frase e ogni aneddoto erano un condensato di saggezza, cultura e ISPIRAZIONE.

Ci ha raccontato di Gullit e di come riusciva a motivarlo, del giocatore più forte che ha allenato e del perchè non è diventato un campione.

Ci ha raccontato di Baggio ai mondiali del ‘94.

Insomma, un vero GIGANTE capace di affrontare temi di scienza cognitiva con la stessa naturalezza con cui parla di pressing e fuorigioco.

Che altro dire?

Ti abbiamo detto per Albergatore Pro cerchiamo solo persone straordinarie e Arrigo Sacchi è assolutamente STRAORDINARIO.

Ah, già che ci sono, ti rivelo il tema del corso Albergatore Pro 2019:

RIVOLUZIONE.

Se anche tu vuoi unirti a noi e apprendere il metodo di uno dei più grandi allenatori della storia per CAMBIARE la tua mentalità e quella dei tuoi collaboratori, clicca ora sul link qua sotto e iscriviti al corso.

Albergatore Pro 2019, chi non c’è, non ci sarà

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L’importanza delle storie per il marketing del tuo hotel – 3 lezioni dal corso di Federico Buffa

Sabato ho partecipato ad un corso sullo storytelling a Milano.

Perché ho deciso di partecipare PROPRIO a questo corso?

Semplice.

Ogni anno scelgo 3 aree di competenza sulle quali lavorare e nel 2019 lo storytelling completa il programma didattico che prevede anche public speaking e gestione dei collaboratori.

Quali sono le competenze che hai deciso di sviluppare tu?

Ma la giornata di sabato nello specifico è stata qualcosa di più di un semplice “corso”.

Infatti, il relatore era niente-po-po-di-meno-che, Federico Buffa, uno degli idoli della maggior parte degli appassionati di sport della mia generazione.

Ora, Federico Buffa in teoria è un “giornalista”.

In pratica è diventato celeberrimo per la sua incomparabile capacità di raccontare storie con un magnetismo che incanta chiunque abbia occasione di ascoltarlo, a prescindere dal contenuto.

Per intenderci, se sei Federico Buffa puoi parlare di Mohamed Ali, Michael Jordan o di sicurezza sul lavoro ottenendo lo stesso effetto ipnotico sul tuo pubblico.

Ovviamente non è per tutti così.

E la prima lezione da imparare è proprio questa.

Quando scegli un mentore devi sempre scindere l’ammirazione per il pulpito, dalla lezione contenuta nella predica.

E avere ben presente che, per quanto tu possa appassionarti, studiare e lavorare su una specifica competenza, non tutti possiamo raggiungere lo stesso livello finale.

La faccio più semplice.

Potremmo tutti quanti ascoltare per ore Messi che ci spiega come allena tecnica e fisico, ma con tutta probabilità NESSUNO di noi giocherà mai a calcio come lui.

Ecco, se hai capito l’esempio sappi che a parer mio con Buffa siamo più o meno sullo stesso livello.

Può insegnarti come diventare un bravo storyteller, ma NON può farti diventare come lui.

Perché ti dico questo?

Perché non devi scoraggiarti se i risultati, soprattutto all’inizio, non sono paragonabili al tuo punto di riferimento in materia.

Lezione numero due.

Le storie NON si scrivono nel momento in cui si scrivono.

La maggior parte degli Albergatori che hanno partecipato ai nostri corsi sono abbastanza e intelligenti ed attenti da aver capito quanto è importante avere una buona storia da raccontare ai propri ospiti.

Il punto è che non sanno cosa scrivere.

Ora, Federico in questo è stato assolutamente preciso nello spiegare come e quando trova ispirazione.

E, per pura casualità, le sue parole mi hanno immediatamente riportato ad una vecchia intervista di Jovanotti che avevo letto sul magazine di una compagnia aerea al rientro da una delle mille trasferte di lavoro.

La creatività è nell’ascolto.

Proprio così.

NESSUNO riesce a condizionare la propria ispirazione “a comando”.

Succede a te quando non sai cosa scrivere in una newsletter, succede a me quando devo scrivere un post, succede perfino a Jovanotti quando deve scrivere una canzone.

E succede a Federico Buffa quando deve preparare la trama di uno speciale su un grande campione del passato.

Siamo umani.

Qual è il “trucco” allora?

Il trucco è allenare “l’ascolto attivo”.

Ovvero sia la capacità di captare segnali in OGNI occasione.

Quando ascolti una conversazione al bar, quando leggi un giornale, quando guardi un episodio della tua serie preferita su Netflix.

Ora, tutti noi rimaniamo più o meno frequentemente impressionati da questo o quell’aneddoto.

La differenza tra chi sa raccontare storie e chi rimane un semplice ascoltatore passivo è l’AZIONE.

Cioè l’abitudine a trascrivere quei segnali, per archiviarli e andare poi a recuperarli nel momento in cui ci serviranno.

Ad esempio Buffa, che è di una generazione più romantica della mia, usa un taccuino per i suoi appunti.

Io personalmente sono più contemporaneo e uso una banalissima nota dell’Iphone.

Anche perché non ho sempre con me un'agenda.

A questo punto con la teoria dovremmo esserci, giusto?

Il punto è che tu sei un albergatore, non un giornalista o un divulgatore.

Cosa devi captare quindi per migliorare le performance del tuo hotel?

Te lo dico subito.

Devi raccogliere e confezionare storie per i tuoi clienti.

Cioè qualcosa che i tuoi ospiti sarebbero curiosi di sapere riguardo un luogo “segreto” del territorio, un piatto tipico locale, un’abitudine dei residenti…

Qualcosa che si vanterebbero di poter raccontare a cena con i loro amici.

Una storia che creerà per sempre un forte legame emotivo tra loro e chi gliel’ha raccontata...

Cioè tu e il tuo hotel.

Poi verrà il momento del tecnicismo e dovrai condividere questa storia sul sito, via email o nelle famose cartoline cartacee.

Ma prima devi trovare queste storie farle tue.

Ricorda:

“Le grandi storie capitano solo a chi è capace di raccontarle.”

Lezione numero 3

Questa è forse la cosa che più mi è rimasta in assoluto.

Infatti, se è vero che tutti noi viaggiamo prevalentemente per scoprire e poter raccontare…

Ci sono settori in cui è oggettivamente più complicato usare le storie per coinvolgere i propri potenziali clienti.

Bene, sappiate che a Milano, al corso, c’era un gruppo di persone che lavorano per un’azienda che si occupa di…

SICUREZZA SUL LAVORO.

Ora, io dico.

Se chi si occupa di sicurezza sul lavoro HA CAPITO quanto possono essere importanti le storie per coinvolgere, intrattenere e persuadere il proprio pubblico di riferimento…

Tu che hai un hotel vuoi davvero rimanere a guardare??

Su Albergatore Pro da anni abbiamo parlato dell’importanza del copywriting come tecnica che ci permette di scrivere in maniera efficace per portare le persone a compiere un’azione (iscriversi alla newsletter, chiedere un preventivo o prenotare)

Ecco, lo storytelling sta al copywriting come l’impasto sta alla pizza.

E' LA BASE da cui partire per ottenere il risultato finale.

Perché nemmeno il copywriter più capace può rendere efficace una pessima storia.

Ok, ora passiamo dalla teoria alla pratica.

Compiti per casa.

==> Attiva la modalità “ascolto attivo per i prossimi 60 giorni.

==> Raccogli spunti per almeno 3 storie.

==> Butta giù il canovaccio su un semplice documento Word.

==> Una volta fatto questo crea una sezione sul sito che le raccolga, crea il testo di almeno 3 email, crea e stampa 3 CARTOLINE cartacee da mettere in camera per i tuoi clienti.

P.S. abbiamo ancora in sospeso la fine della serie su Google Adwords…

Sei in pari con i primi due episodi?

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Amazon business e fattura elettronica

Bene, finito il weekend di basket, torniamo a parlare di operatività.

Lo faccio con un consiglio rivolto a chi utilizza Amazon, o a chi ancora non ce l'ha ma lo vorrebbe utilizzare per il proprio albergo.

Da qualche mese Amazon ha creato Amazon Business, una veste diversa della stessa piattaforma, molto utile per chi come voi ha un'azienda.

I vantaggi sono diversi, tra cui:

  • Account multiutente e gestione dei gruppi per limitare e tracciare le spese dei dipendenti
  • Utilizzare più tipi di pagamento e carte di credito aziendali
  • Associare il numero d'ordine agli acquisti per facilitarne la riconciliazione contabile

Oltre ovviamente all'emissione della fattura elettronica (basta inserire pec e codice univoco nei dati nell'anagrafica).

Ma la cosa che ho trovato più utile è il filtro "Fattura IVA scaricabile", per evitare di portare dal commercialista le ricevute d'acquisto emesse da Shi Bu Shi Zhe Yang De Ye Wan Ni Cai Hui Zhe Yang De Xiang Qi Wo 吳宗憲 (è un nome vero).

Oltre a questo, diversi articoli hanno un prezzo riservato ai clienti aziendali.

Risparmiare qualche euro va sempre bene.

Se hai già un account amazon con partita iva e lo vuoi trasformare in business, è molto semplice, basta andare nelle opzione e fare lo switch.

Se invece hai amazon privato, ti consiglio di tenerlo per i tuoi acquisti privati e creare un nuovo account business da collegare alla tua azienda.

Questo è tutto, vai, compra e risparmia!

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Nel bene o nel male Matera non sarà più la stessa

Come anticipato nel post dell’altra sera, ho deciso di parlarti della situazione di Matera perché credo sia significativa ed emblematica di una dinamica diffusa nelle destinazioni turistiche “emergenti”.

Ora, per chi non lo sapesse, dal 19 gennaio 2019 Matera è capitale europea della cultura e ospiterà una kermesse lunga 48 settimane con eventi di ogni sorta come mostre, spettacoli ed escursioni uniche tra i sassi.

Inutile dire che si tratta di un’ENORME opportunità per il turismo locale che riceverà una vera e propria ondata di attenzione mediatica internazionale.

Ma facciamo un passo indietro.

Perché Matera, con la sua storia millenaria, non nasce certo ieri. 

Nemmeno dal punto di vista turistico.

Al contrario.

Meglio nota come “la città dei sassi” il gioiello lucano dal 2010 al 2017 ha visto le presenze salire del 176% staccando di gran lunga tutte le altre città d’arte per percentuale di crescita.

Il punto è che questa crescita, per quanto rapida, è stata PROGRESSIVA e in qualche modo “sostenibile”.

Ma nel 2019 le cose cambieranno.

Perché al già citato aumento del 176% si andrà ad aggiungere, con tutta probabilità, il + 30% annuo stimato dalle proiezioni di incremento presenze 2019.

Tutto bello e teoricamente positivo.

Ma in pratica cosa succederà?

Succederà che Matera, da gioiello “di nicchia”, meta divenuta popolare tramite passaparola on-line e off-line tra appassionati di città d’arte, diventerà in breve tempo “mainstream” attirando un’audicence molto più eterogenea.

Inglesi, americani, australiani e persone da ogni parte del mondo giungeranno in Basilicata per scoprire una “nuova” destinazione turistica.

Senza sapere esattamente cosa aspettarsi.

O meglio, aspettandosi appunto una destinazione turistica attrezzata per ATTIRARE, INTRATTENERE e SERVIRE gli ospiti in arrivo.

Ora, io ti dico che Matera non sarà più la stessa.

E alcuni di voi nei commenti hanno additato alcune possibili cause del cambiamento in negativo e/o in positivo:

  • "Perché gli albergatori stanno diventando professionisti..”
  • “Per gli investimenti strutturali atti a migliorare l'urbanistica”
  • “Per trasporti insufficienti”

Niente da dire.

Sono tutti oggettivamente importanti fattori di cambiamento.

Ma c’è un fattore ancora più importante che farà la differenza tra il PRIMA E IL DOPO.

La mentalità.

Matera, e tutti gli attori locali coinvolti nell’industria turistica locale, dovranno fare un salto di qualità in termini di attitudine e organizzazione sistemica.

Dovranno essere pronti ad assecondare le esigenze di nuovi e più grandi flussi internazionali, proteggendo tradizioni e costumi locali, SENZA impantanarsi nei tipici alibi provincialistici italiani.

Cosa intendo dire?

Intendo dire che il turismo è una missione COLLETTIVA.

Non è solo chi ci guadagna DIRETTAMENTE a fare turismo.

Non solo gli albergatori.

Non solo i ristoratori.

Anche i passanti che danno indicazioni per strada “fanno turismo”.

Anche chi si occupa di tutt’altro deve imparare a tollerare e raccogliere “la carta di un gelato gettata a terra” da un turista che spendendo i suoi soldi in paese permette ai figli di mantenersi gli studi lavorando come camerieri o receptionist.

Perché l’attitudine viene PRIMA.

Non basta progettare strutture-gioiello e studiare revenue per venderle a 400€ a notte (cosa buona e giusta).

I bar e le attività commerciali, DEVONO restare aperte. SEMPRE. O almeno 12 ore.

Perché nel 2019 NON esiste vedere il negozio di souvenir chiuso nel primo pomeriggio per consentire al gestore di fare “la siesta pomeridiana”.

Perché quella siesta che a voi sembra innocua impedisce a un turista che ha un aereo due d’ore dopo di portarsi a casa “un oggetto narrativo” che continuerà a fare pubblicità a Matera per 100 anni entrando di diritto nel libro dei ricordi di una famiglia che vive dall’altra parte del mondo.

Altra cosa non scontata.

Il rito del pranzo dalle 12 alle 14 con la pasta asciutta di mammà esiste solo in Italia.

Solo in provincia.

E per quanto a casa nostra è importante e sano salvaguardare certe tradizioni, NON POSSIAMO IMPORLE ai turisti.

Un americano che arriva in aereo e atterra -chennesò- a Brindisi alle 14.00 arriva a Matera alle 16.00 e vuole mangiare.

DEVE potere mangiare.

E sai cosa vuole mangiare?

Un piatto di pasta.

Non un tramezzino di gomma cotto e fontina che potrebbe trovare in un qualsiasi fast food alla fermata della metropolitana della città dove vive.

Quindi anche gli orari dei ristoranti devono essere “elastici”. 

Anche se ci sembra strano.

Anche se noi a casa nostra non facciamo così.

E quando alle 4 del pomeriggio chiedono un piatto di pasta la risposta non può essere “la cucina è chiusa” con tono a metà tra lo strafottente e l’infastidito e l’aria di chi parla con un “troglodita che non sa che la pasta non si mangia alle 5 del pomeriggio” (in base a chissà quale principio “religioso”)

Solo così ci si apre veramente al mondo.

Solo così si fa del turismo un’INDUSTRIA.

Ovviamente tutto questo NON vale solo per Matera. 

Vale per tutte quelle destinazioni “emergenti” che grazie all’arrivo di una compagnia low cost in un aeroporto nelle vicinanze si trovano a gestire inaspettati flussi turistici.

Quindi, cari amici Materani, nel 2019 avete si una GRANDE opportunità.

Ma sulla base della mia esperienza di 20 anni, ve lo ripeto.

In un modo o nell'altro Matera non sarà MAI più la stessa

Potrete cogliere questa opportunità e decollare definitivamente nell'olimpo delle destinazioni più ambite, facendo scoprire il vostro tesoro di inestimabile bellezza a centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo.

Oppure potrete dimostrarvi impreparati e subire il contraccolpo che in pochi anni riporterà la città ad essere una semplice destinazione di nicchia come tante.

A voi la scelta.

#matera #albergatorepro

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