Se lavori un hotel di lusso (ma anche no) questo post è per te

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Se lavori un hotel di lusso (ma anche no) questo post è per te

Come ogni giorno alle 17.00, anche oggi il cielo di Kuala Lumpur ha scaricato il consueto temporale tropicale.

Solo che oggi a quell’ora io e mia moglie stavamo visitando i giardini botanici ed eravamo distanti da qualsiasi fermata metro, bus o taxi.

Si aggiunga che io, come sempre, avevo la batteria scarica e mia moglie non ha fatto la scheda sim locale.

In pratica eravamo disconnessi dal mondo sotto un temporale, a qualche chilometro dal nostro hotel.

Cosi, appena usciti dal parco, mentre io ero intento a guardare per aria le insegne degli hotel delle varie catene, immaginandomi come gestiscono i walk-in e gli up-selling, mia moglie ha preso in mano la situazione.

È entrata al St.Regis e ha chiesto aiuto al concierge.

Ora, per chi non lo sapesse, il St.Regis è il gruppo di hotel 5 stelle lusso, di proprietà di Starwood.

Conosciuti come “gli hotel delle star”, gli hotel del gruppo St.Regis sono di quegli hotel che se provi anche solo ad avvicinartici in Italia senza una Maserati, ti fanno sentire talmente povero che ti passa la voglia di vivere.

Ma in Malesia è andata diversamente.

Appena entrata, mia moglie ha spiegato la nostra emergenza telefoni e ha chiesto un codice wi-fi.

Il concierge ha chiesto il nostro numero di camera e nell’attimo stesso in cui ho capito cosa diceva (!), io ho girato i tacchi, pronto ad uscire con la mia maglietta bagnata e tornare nel mondo dei comuni mortali.

Invece, colpo di scena.

Quando mia moglie ha detto che non soggiornavamo in hotel, il concierge ci ha fatti accomodare, ha recuperato un codice ospiti e ha provveduto personalmente a loggare il nostro telefono alla rete wi-fi.

Mentre armeggiava al telefono, mia moglie gli ha spiegato che le serviva per chiamare un auto con Uber (Uber, non il LORO costosissimo servizio di limousine!) e lui si è offerto di chiamare l’auto per noi.

Lei ha ringraziato ma ha detto che preferiva fare da sola per non so quali statistiche e punti che deve accumulare (è fissata!).

Una volta confermata la chiamata dell’auto, il concierge si è messo dei guanti bianchi in cotone (non chiedermi perché) ed è uscito dicendo che avrebbe chiesto al bell-boy di avvisarlo quando l’auto sarebbe arrivata.

Per evitare che ci bagnassimo con la pioggia.

Noi, abbiamo solo dovuto aspettare.

E io sono rimasto talmente estasiato dal mix di disponibilità e professionalità che non mi sono nemmeno permesso di sedermi sulla splendida poltrona “Divani Natuzzi” per evitare di rovinarla coi miei pantaloncini bagnati.

Una volta arrivata l’auto, il concierge è uscito con noi e ha provveduto personalmente ad aprirci la portiera e salutarci.

Mentre si congedava con un gran sorriso ha aggiunto la call to action con una classe che neanche Zidane ai tempi d’oro:

“Don’t forget St.Regis for your next stay in Kuala Lumpur.”

Ora, io non lo so se ci siamo trovati di fronte al futuro general manager della catena, o se quello attuale é un fottuto-genio-maniaco della formazione.

Fatto sta che è stato tutto semplicemente perfetto.

E un fastidioso imprevisto si è trasformato in un’esperienza M E M O R A B I L E.

Per oggi dal St.Regis di Kauala Lumpur è tutto, a voi la linea!

P.s. Se un giorno nella vita potrò permettermi il St.Regis, non mi dimenticherò di quando mi hanno salvato dal temporale.


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