Bliss surfer hotel Bali- Analisi della destinazione, target di riferimento, posizionamento, brand name, PR, scelta dei servizi

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Bliss surfer hotel Bali- Analisi della destinazione, target di riferimento, posizionamento, brand name, PR, scelta dei servizi

Le vacanze a Bali proseguono a gonfie vele (facile con il vento che c’è) e dopo aver condiviso le mie considerazioni sul movimento turistico locale (se te lo sei perso trovi il video qui: https://www.facebook.com/gianmarco.montanari/videos/10218706696244916/), è giunto il momento di parlare di hotel.

Ma, prima di parlare del caso studio di oggi, come da manuale, facciamo insieme un’analisi della DESTINAZIONE.

Qui il posizionamento è INEQUIVOCABILE e Bali urla la propria identità come VannaMarchi ai tempi d’oro:

QUESTO É IL PARADISO DEL SURF.

D’ACCORDOOOOO?!?!?!

Oggi turisti da ogni angolo del pianeta affollano le stradinedissestate dell’isola per godersi una giornata di mare, ubriacarsi nellediscoteche che ospitano i DJ più conosciuti al mondo (roba che Riccione adagosto in confronto sembra una casa di riposo per anziani) o per taggarsi inuno degli esclusivissimi beach club, fiore all’occhiello deglihotel più prestigiosi.

Attori, sportivi e celebreties optano invece per MEGAVILLE conpiscina a strapiombo sulla foresta, soluzione ideale per coniugare lusso, relaxe il preziosissimo “diritto all’oblio”.

Ma in origine c’era “solo” il surf.

Sulle spiagge di Bali ONDE LEGGENDARIE fanno ringhiare l’oceano indiano, TRECENTOSESSANTACINQUE giorni l’anno.

Roba che un “mercoledì da Leoni” qui sarebbepassato inosservato come un punk nella metropolitana di Londra.

O un aspirante rapper a Brooklyn.

In un simile scenario naturale, degno del set di un colossal, migliaia di spiriti liberi salgono su una tavola dalle prime ore del mattino e sfidano la natura, con la pioggia e con il sole, per sentirsi un po’ più ribelli.

Passano le giornate cosi, a caccia dell’onda perfetta.

Poi, gradualmente, mentre il cielo sfuma dall’azzurro all’arancio attraversando gradazioni di colorea cui non saprei dare un nome, il volume della musica lounge dei chioschi sullaspiaggia supera quello del mare...

È il segnale che la giostrasta per compiere l’ultimo giro.

Inizia una lenta processione.

Ragazzi e ragazze di tutte le età, escono dall’acquacon le tavole sotto braccio e si ritrovano intorno ad un falò sulla sabbia a gesticolareanimosamente per decretare la miglior performance della giornata, fino a quandola quarta birra li rende tutti fratelli.

Inutile precisare che sono LORO i VERI PROTAGONISTI.

Ora, capite bene che nonostante a Bali girino MILIONI tutto l’anno, in un contesto del genere boutique di Gucci, Prada o Louis Vuitton sono appropriate come l’ananas sulla pizza.

Infatti le vie del centro sono DOMINATE da altri brand:

🌊 Billabong
🌊 Vans
🌊 Quicksilver
🌊 Oakley
🌊 Rip Curl

Tutte marche ultra specializzate in abbigliamento e accessoriper surfisti.

Per capirci, ieri alle 17.24 ho preso una t-shirt in un anonimonegozio multimarca e il mio era lo scontrino numero 342 della giornata (!!!)

Ora ipotizziamo di dover aprire QUI un nuovo hotel...

Che ne dici di un bell’ hotel dallo stile classico con arrediricercati, arazzi, tappeti persiani e posateria d’argento?!

Sebbene altrove sarebbe un’ottima idea, qui c’entra come una bottiglia d’acqua ad un aperitivo di coscritti. INVENETO.

ZERO ASSOLUTO.

Ed è la stessa cosa che deve aver pensato l’ideatore del Bliss-surfer Hotel.

Brand name.

Bliss. Alla lettera significa Beatitudine.

Riesci a trovare una parola più appropriata per definire lo stato d’animo dei surfisti di cui sopra intorno al falò?!

Io no. E si da il caso che ho la reputazione di uno che le satrovare, le parole giuste.

E il ristorante?

Si chiama BOMBORA. Cito wikipedia: “is an indigenous Australian term foran area of large sea waves breaking over a shallow area”.

Tradotto: “termine degli indigeni australiani che indica unagrande aera dove le onde si rompono su un fondale basso”.

E la spa?

Wave senses: “la sensazione delle onde”.

Sul posizionamento “surfer hotel” direi che possiamotranquillamente adottare l’atteggiamento di Ceccarini in merito al famosocontatto Iuliano-Ronaldo.

Passiamo oltre.

Tanto nemmeno sforzandoti riusciresti a NON vederlo.

Pubbliche relazioni.

Quello che invece è molto interessante sottolineare è che l’hotel, grazie all’identità cucita a doppio filo allo spirito dell’isola, è diventato un vero e proprio LUOGO DI CULTO.

E anche chi NON riesce a prenotare (perché trova pieno) non può esimersi dal recarsi inpellegrinaggio per scattare una foto dall’esterno.

Ne parlano TUTTI. Riviste per appassionati, organizzatori diescursioni... 

Pensate solo che i venditori di fumo dell’isola (altro prodotto particolarmente apprezzato dal target) siappostano strategicamente nel parcheggio di fronte all’hotel (non dell’hotel) per intercettare clienti.

E dal momento che nessuno dei clienti dell’hotel si scandalizza per una cannetta, invece di danneggiarne l’immagine contribuiscono a far girare il nome, creando unPASSAPAROLA ENORME.

Altri elementi a rinforzare l’identità dell’hotel?

🏄🏻‍♂️UnENORME insegna gialla all’esterno a forma di surf.

🏄‍♀️Insegneinterne che indicano le camere, sempre a forma di surf.

🏄🏻‍♂️Proiezionisu maxi schermi all’esterno di tutti i principali tornei internazionali di surf.

🏄‍♀️Appositasezione sul sito ufficiale con lista di tutti i migliori spot dell’isola per surfare.

Che dici? 

Basta per attirare l’attenzione di ungiovane australiano mentre scorre la lista su bookingpuntocom?!?!

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