Sai andare senza mani? Scopri la differenza tra un albergatore e un imprenditore alberghiero

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Sai andare senza mani? Scopri la differenza tra un albergatore e un imprenditore alberghiero

L’altro giorno ero al telefono con Davide, un mio amico albergatore e anche se in pratica è una cosa che faccio tutti i giorni, le telefonate con lui riservano sempre delle sorprese inaspettate.

Infatti, l’imprenditore in questione, oltre a gestire 400 camere ed essere molto capace, è anche una persona “tridimensionale”.

Ti spiego subito cosa intendo.

Per me una persona tridimensionale è una persona che vive con la lucida consapevolezza che le questioni aziendali non sono solo aziendali.

E che ogni nostra azione ha conseguenze in almeno tre dimensioni diverse: applicata, logica e relazionale.

Per capirci, la dimensione applicata è la parte tecnica di chi sa fare quello che serve, per far funzionare un determinato meccanismo e il business nel suo insieme.

Esempio: sai esattamente come impostare il breakfast, quali prodotti predisporre, in quale quantità e come presentarli.

La dimensione logica è quella che ti permette di capire se il tecnicismo corretto in teoria, è la migliore soluzione pratica per una specifica condizione.

Esempio: sai che il breakfast perfetto deve prevedere 4 tipi di torte, 3 tipi di pane e 2 tipi di brioche, ma capisci che se hai in casa solo un gruppo di sportivi che hanno richiesto un menù particolare, non è logico mettere in scena tutto il cinema solo perché è corretto in teoria.

La dimensione relazionale o sociale è quella che ti permette di ponderare le tue scelte in funzione del contesto e delle persone con cui ti relazioni.

Esempio: hai stabilito che ogni prodotto sul buffet deve essere presentato con relativa etichetta descrittiva per facilitare le scelte, ma sai anche che se è il 17 agosto e vieni da 3 giorni dove i camerieri hanno fatto 12 ore al giorno. Se una torta non ha l’etichetta corrispondente, non ha senso fare una scenata o mandare una lettera di richiamo.

Tornando alla telefonata di cui vi parlavo, Davide è una di quelle persone che affronta sempre gli aspetti tecnici legati alla sua impresa valutando con attenzione le implicazioni che le sue scelte hanno sulla sua vita privata.

Il suo mantra è illuminante: “Io non sono il mio albergo.”

Ora, teoricamente questo dovrebbe essere un concetto banale e scontato, in pratica sappiamo bene che la realtà è MOLTO diversa.

Aperto 24 ore, festivi inclusivi, se ci aggiungiamo che nel 70% dei casi in Italia è gestito in modalità “conduzione familiare”, l’albergo è per sua natura un tipo di business che abbatte totalmente le barriere tra vita personale e professionale.

Ecco perché il suo mantra è così acuto nella sua semplicità.

Detto questo, nessuno nasce imparato.

E anche gli imprenditori che sono riusciti a raggiungere un’organizzazione che prescinde dal proprio lavoro fisico, si sono sporcati le mani.

E tu?

Guardati allo specchio e rispondi con brutale sincerità.

Il tuo hotel potrebbe andare avanti senza di te?

Se in un giorno qualsiasi non ti presentassi il tuo staff è sufficientemente formato e responsabile per portare avanti l’operatività?

Dopo quanti giorni di assenza le procedure lascerebbero il posto all’anarchia?

Il punto è questo.

La maggior parte degli albergatori sono animati da una grandissima passione per il proprio mestiere (diversamente non potrebbero farlo con tutti i sacrifici che implica) che li porta spendersi fisicamente per dare il proprio contributo.

Niente di male, per carità.

Anzi, aver vissuto tutti i processi è il miglior modo per redigere procedure corrette, logiche e socialmente sostenibili (vedi sopra).

Ma l’obiettivo è un altro.

L’obiettivo è creare un sistema che ti permetta di mandare avanti la macchina anche senza il tuo impegno fisico, responsabilizzando il singolo per eseguire la missione dei vari reparti.

Poi potrai eventualmente intervenire da esterno e portare valore aggiunto notando quel dettaglio che chi è immerso nei processi non vede più.

Questo significa essere un imprenditore alberghiero.

E tu?

A che punto sei?

Sei un albergatore o un imprenditore alberghiero?

Il tuo lavoro fisico è ancora imprescindibile o sei riuscito a delegare l’operatività?

Se ti ritrovi nella prima opzione sappi che abbiamo grandi notizie per te.

A breve sveleremo il nome di un docente a sorpresa che al corso di novembre affronterà il tema “gestione dei collaboratori e procedure” come mai è stato fatto prima per il settore alberghiero.

Eh infatti viene da un altro settore! 😉

Quindi, se anche tu sei stanco di bestemmiare con apprendisti non qualificati, professionisti ingovernabili e mestieranti impresentabili, clicca sul bottone qua sotto e unisciti a noi al corso Albergatore Pro 2019.

https://www.albergatorepro.com/corso-albergatore-pro/

P.S. Questa volta non ti dico che risolveremo il problema, perché con l’attuale deficit degli istituti scolastici e le attuali normative penso sia praticamente impossibile.

Quello che ti prometto è che metteremo insieme l’esperienza di decenni di decine di albergatori e ti forniremo gli strumenti che ti servono per affrontare le varie situazioni con maggiore consapevolezza e serenità.

E scusa se è poco.


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