Google AdWords o Facebook ADS?

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Google AdWords o Facebook ADS?

Necessità urgente o bisogno latente, questo è il problema.

Ma è un problema tuo o dei tuoi clienti?

All’angolo rosso: nato nel 1997 in California dai genitori Larry Page e Sergey Brin, risponde a 3 miliardi e mezzo di domande ogni giorno, scelto dall’80% di utenti per le proprie ricerche, annovera servizi come YouTube, GMail, Maps, Chrome e Android, signore e signori, il sito più visitato al mondo: Google!

All’angolo blu: nato nel 2004 ad Harvard, ideato dal 19enne Mark Zuckerberg come ripicca per essere stato lasciato dalla ragazza, conta 1,2 miliardi di utenti attivi ogni giorno, registra quotidianamente 500 mila nuovi profili, nel 2012 ha acquisito Instagram e nel 2014 WhatsApp, signore e signori IL social network per eccellenza: Facebook!

Praticamente il 90% del tempo che passi su internet, usi un prodotto di Google Inc. o Facebook Inc.

Bene, fatta la doverosa premessa, suppongo tu abbia già capito chi siano i due big player della rete.

La domanda sorge quindi spontanea:

E’ meglio fare pubblicità su Google AdWords o su Facebook ADS?

Prima di rispondere, ti spiego brevemente i due tipi di sponsorizzazioni.

Anzi, ancor prima, ti spiego l’origine dei termini AdWords e ADS.

Sono semplicemente abbreviazioni della parola inglese “advertising“, che vuol dire “pubblicità“.

Quindi ADS sta per il plurale ADvertisingS e AdWords significa letteralmente “pubblicità di parole”.

Ma torniamo a noi.

Google mette a disposizione AdWords, un sistema di annunci pubblicitari basato sul PPC (Pay Per Click), ovvero paghi solo se l’utente clicca sul tuo link.

E’ molto vantaggioso perché paghi solamente le visite vere al tuo sito, a prescindere da quante volte venga visualizzato il tuo annuncio.

Per poterlo utilizzare è sufficiente un account Google, come GMail, e andare su http://www.google.it/adwords.

Certo è che, se hai molte visualizzazioni e pochi click, significa che il tuo annuncio non è “accattivante”, non convince chi lo visualizza a cliccarci sopra, oppure è semplicemente visto da persone fuori target e non interessate al tuo prodotto, ma questo te lo spiegherò meglio più avanti.

Gli annunci possono comparire come testo nella ricerca di Google, li riconosci perché sono i primi risultati a comparire e hanno la scritta Ann. di fianco.

Oppure con delle immagini (display) all’interno di siti partner (qui sotto puoi vedere i banner di Infostrada e Amazon in un sito di cellulari).

Facebook risponde con ADS, che ti permette di far comparire dei post consigliati sulla bacheca degli utenti in base al target che imposti, potendo pagare visualizzazioni e click.

Funziona sia su Facebook che su Instagram, gli annunci si creano entrambi dal pannello di Facebook raggiungibile al link: https://www.facebook.com/ads, oppure cliccando direttamente sul pulsante “Metti in evidenza il post” che trovi in basso a destra nei post della tua pagina.

Fin qui ti sembra tutto familiare, vero?

Tutti noi siamo costantemente bombardati di pubblicità, avrai sicuramente già visto i vari tipi di inserzioni, ma magari non avevi fatto caso che fossero a pagamento o non sapevi che puoi farle anche tu.

Purtroppo oggi il web è talmente saturo di pubblicità che sono stati addirittura creati dei plugin per i browser che la bloccano, chiamati AdBlock.

Per lo più vengono utilizzati per non far aprire i pop-up o altre finestre esterne al sito che si sta visitando.

Sono una gran scocciatura, vero?

Negli anni ho sperimentato diversi servizi, ma non ne ho mai usato uno perché finiscono sempre per bloccare anche il contenuto “vero” di un sito, impedendone la corretta navigazione.

In generale sono comunque usati da una piccola percentuale di utenti, non te ne preoccupare troppo, le tue inserzioni non ne risentiranno!

Oppure, se vuoi andare sul sicuro, puoi sempre inventarti soluzioni “alternative” come questa:

Torniamo quindi alla domanda: meglio Google AdWords o Facebooks ADS?

Inizialmente volevo tirare avanti e rispondere solo a fine articolo, ma dato che la risposta è “dipende”, sono sicuro che mi avresti odiato.

Eh sì, dipende perché sono due tipologie di pubblicità diverse, in quanto AdWords va a soddisfare una necessità urgente, Facebook va invece ad agire su di un bisogno latente.

Tranquillo, non sono concetti psicologici, te li spiego subito con degli esempi concreti.

Quando ti metti su Google e scrivi ad esempio “Cellulare Samsung“, vuol dire che in quel momento ti interessa cercare notizie relative ad uno smartphone, ti compariranno quindi degli annunci sponsorizzati che li vendono.

Per “necessità urgente” si intende quindi una ricerca scaturita volontariamente da chi la effettua.

Nel tuo caso, se uno cerca “hotel nometuacittà”, molto probabilmente ha già l’idea di andare in vacanza o di fare un viaggio e sta valutando la tua destinazione, proprio per questo motivo, intercetteresti una richiesta con alta probabilità di conversione.

Con AdWords definisci il target di destinazione in base alle parole chiave (keywords) che l’utente stesso ricerca, ognuna con un costo diverso, perchè, come puoi immaginare, più un termine è ricercato, più c’è concorrenza, più il prezzo sale.

Se vuoi fare una prova, puoi andare sul Keyword Planner, inserendo i termini di ricerca e cliccando su “Trova Idee” ti verranno elencate una serie di combinazioni di parole chiave inerenti alle tue, con indicati il numero medio di ricerche mensili e l’offerta consigliata da impostare per ogni singolo click.

Da questa tabellina si evince che “hotel Riccione 4 stelle” è molto ricercato, l’offerta consigliata è quindi di 1,03 €, non proprio economica.

Così facendo però, ti assicuri la visita sul tuo sito di una persona che cerca un hotel 4 stelle a Riccione, e se ti giochi bene le tue carte (e hai un hotel a 4 stelle), potresti convertirla tranquillamente in un contatto o in una prenotazione.

Se vuoi approfondire meglio come avviene il calcolo del costo degli annunci AdWords, puoi leggere il mio articolo “Chi più spende non vince“.

Con Facebook ADS il discorso cambia.

Sì perchè gli annunci ti compaiono in base ai tuoi interessi e a quelli dei tuoi amici, alle pagine che segui e a tanti altri parametri che ti permettono di identificare molto precisamente il tuo pubblico target.

Puoi andare su https://www.facebook.com/ads e scoprire tu stesso quanti sono i parametri tra cui scegliere.

Come puoi vedere nell’immagine qui sotto, puoi scegliere innanzitutto il luogo, l’età, il sesso e la lingua parlata dal pubblico che vedrà il tuo annuncio, ma c’è molto di più.

L’ultima voce “Targetizzazione dettagliata” è la vera arma.

Puoi scegliere una miriade di parametri, tra cui:

  • Persone che vivono in un nucleo familiare (per rivolgerti alle famiglie).
  • Amici di persone che stanno per compiere gli anni (magari potresti scegliere questa caratteristica insieme a quella di un pubblico maschile dai 18 ai 50 anni per invogliare a regalare alla loro ragazza/moglie un ingresso nella tua spa).
    Non sottovalutare il valore trust di una pagina che piace ad un tuo amico, non ti da una sicurezza in più sapere che qualcun altro che conosci ha già approvato il servizio che stai per acquistare?
  • Anniversario imminente (se vuoi proporre un weekend romantico).
  • Interessi: vacanze, ecoturismo, laghi, montagna, spiagge (non credo sia necessario aggiungere altro).
  • Chi viaggia per lavoro, viaggiatori frequenti, viaggiatori internazionali abituali (anche qui non aggiungo altro).

E mi fermo qui, non voglio dilungarmi troppo o scendere nel dettaglio, ma volendo fare un esempio con i parametri che ho appena citato, potresti creare un pubblico composto da:

Donne (tanto sono loro che decidono), età 30-45 (in modo da garantire, si spera, un’indipendenza economica), che sono fidanzate/conviventi/impegnate (per esser sicuri che abbiano qualcuno da costringere ad andare in vacanza), che abbiano come interesse vacanze e spiagge (a patto che ovviamente tu abbia un hotel al mare) , che siano viaggiatrici frequenti (tanto per non sbagliare), e, ciliegina sulla torta, che sono appena tornate da una vacanza (momento di massima nostalgia in cui si pensa già al successivo viaggio).

Con questa selezione hai scremato i 31 milioni totali in poco meno di 3 milioni, ma nulla ti vieta ovviamente, ti restringere ulteriormente il campo.

Minore sarà il pubblico, migliore sarà il tuo target.

Ti consiglio vivamente di farti un giro su Facebook ADS per vedere tutti i criteri di selezione, perché sono veramente tanti e a volte inquietanti…

Che lo vogliamo o no, c’è poco da fare, il “grande fratello” ci osserva sempre, George Orwell ci aveva visto lungo…

So che può darti fastidio sentirti osservato o privato della tua privacy, ma alla fine è solo pubblicità.

Io preferisco vedere pubblicità di cose che mi interessano piuttosto di cose che “nun me pò fregà de meno”.

Dato che sono un maschio e pratico thai-boxe, preferisco vedere un annuncio di un bel paio di guantoni, piuttosto che quello dei nuovi assorbenti con le ali.

O no?

A dar man forte a questo concetto, entra in campo anche il remarketing.

Il remarketing è lo strumento di marketing più forte che ci sia perchè ti propone annunci display, nel caso di Google, e post, nel caso di Facebook, relativi a siti che hai visitato e quindi di tuo interesse.

Hai presente quando guardi un orologio su Amazon e continui a vederlo ovunque?

Ecco, quello.

Immaginalo applicato al tuo hotel.

Un potenziale cliente visita il sito del tuo hotel e quando esce e continua a navigare altrove, continua a vedere la tua pubblicità, non dici che prima o poi cederà per lo sfinimento?

Scherzi a parte, è uno strumento molto forte, anche solo come promemoria.

Quante volte ti è capitato di dire: “Sì, sì, adesso lo faccio, finisco sta roba…” e poi te ne sei dimenticato?

Sappi comunque che se sei su Booking.com, loro lo stanno già facendo per te.

Ho fatto una breve ricerca di un hotel a Chicago, dove mi recherò a ottobre, e sono tornato sul sito di cellulari che ti ho fatto vedere prima, et voilà!

Al posto della pubblicità di Infostrada, ecco quella di Booking con gli hotel che ho appena visto.

Non ti sto a fare l’esempio anche su Facebook perchè il funzionamento è lo stesso.

Un consiglio che ti do, a prescindere dal sistema che utilizzerai, è quello di indirizzare sempre la campagna pubblicitaria su una landing page.

Come cos’è una landing page?

Una landing page è una pagina di atterraggio dedicata, dove finisce l’utente che ha cliccato sul tuo annuncio, o qualsiasi altra call-to-action (chiamata all’azione).

Questo è un passaggio fondamentale, ne vale della resa dell’intera campagna.

Se ad esempio crei una campagna su un’offerta di Pasqua e poi chi ci clicca sopra viene sbattuto sulla pagina principale del tuo sito, c’è rischio che non sapendo dove andare, prende e chiude il sito.

Ti ritroveresti quindi con molte visite, segno che gli annunci sono efficaci e la gente li clicca, ma con poche conversioni perché una volta arrivati sul tuo sito, l’utente si sente spaesato e chiude.

In questa situazione è molto importante la collaborazione del tuo webmaster, che ti deve creare di volta in volta le landing page dedicate ad ogni singola offerta.

Nel caso non sia possibile (piuttosto probabile), perlomeno dirotta l’utente sulla pagina del tuo booking engine con le date dell’offerta, così almeno avrà la possibilità immediata di prenotare, senza il rischio di girare a vuoto.

Ti consiglio di far finire su una landing page anche le inserzioni di Facebook, piuttosto che puntare ad aumentare il numero di fan della pagina, questo perché Facebook da sempre meno visibilità dei tuoi post “organici” (non a pagamento), per incentivare, manco a dirlo, quelli a pagamento.

Rischieresti altrimenti di pagare per avere un pagina con migliaia di fan che però non visualizzano i tuoi post.

Molto meglio, a questo punto, inserire nella landing page un campo da compilare con l’indirizzo mail, così almeno avrai un contatto da utilizzare nella tua newsletter, che avrà sicuramente un percentuale di lettura maggiore rispetto a quella dei post della tua pagina Facebook.

Quindi, chi è il vincitore?

Il vincitore sei tu!

Esatto, proprio te, perchè in entrambi i casi, se correttamente configurate, le campagne ti possono portare ottimi risultati.

L’unica cosa che cambia, è il momento.

Puoi infatti puntare su AdWords nel periodo in cui vengono effettuate più ricerche su Google, per sapere con esattezza qual è il momento giusto, puoi consultare i Trends di Google, e utilizzare Facebook ADS quando la richiesta scarseggia e sei tu che devi invogliare i tuoi futuri clienti.

Nell’immagine qui sotto ho fatto una veloce ricerca nell’ultimo anno delle parole chiave “hotel Riccione” e “hotel a Riccione“.

Come vedi vince nettamente “hotel Riccione”: a partire da febbraio le ricerche iniziano la scalata, meglio quindi AdWords, da settembre invece sono in caduta libera, momento giusto per fare campagne su Facebook.

La cosa più importante, come sempre, è quella di testare i vari metodi e misurarne i risultati, è inutile che ci spendi 1.000 € e poi non sai quante prenotazioni ti hanno portato.

Quindi investi, testa, sbaglia, cambia finché non trovi la TUA formula vincente, qualsiasi consulente che ti garantisce dei risultati, sappi che ti sta mentendo!

Adesso che hai chiaro tutti gli aspetti, ricapitoliamo quelli principali.

Google AdwordsFacebook ADSVisualizzazioneRicerca volontaria su GooglePost sponsorizzati su facebook e instagramTargetingAttraverso keywordAttraverso interessi tuoi e dei tuoi amiciPagamentoPay per clickPay per click e impression (visualizzazioni)RemarketingBanner su siti partnerPost sponsorizzati su facebook e instagram

Bene, direi che non ho altro da aggiungere, dalla California è tutto, a voi studio!

P.S.

Ebbene sì, sono stato nelle sedi di Google e Facebook nella Silicon Valley.

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